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Appello Sme, Berlusconi assolto

Sentenza del tribunale di Milano

Silvio Berlusconi è stato assolto dai giudici della seconda corte d'appello di Milano nel processo Sme.

Il leader di Forza Italia era accusato di due diversi capi d'imputazione per versamenti finiti al giudice Squillante. In un caso è stato assolto "perché il fatto non sussiste", per il secondo "per non aver commesso il fatto". Il leader di Forza Italia: "Sono molto emozionato".

La sentenza di assoluzione pronunciata per Silvio Berlusconi dai giudici della Corte d'appello di Milano, nell'ambito della vicenda Sme, rappresenta "un grande risultato dopo 11 anni di processi". E' questo il commento che rilascia l'avvocato Niccolò Ghedini, subito dopo la lettura del verdetto da parte del presidente della seconda corte d'appello di Milano, il giudice Francesco Nese. Per Ghedini, inoltre, è a questo punto evidente "la grande pervicacia con la quale l'accusa ha cercato di portare avanti per tanti anni questo processo".

Berlusconi "era emozionato". Così Gaetano Pecorella, l'altro membro del collegio di difesa del leader della Cdl nel processo milanese per la Sme. Subito dopo la lettura del dispositivo, Pecorella affiancato da Ghedini, ha comunicato l'esito a Silvio berlusconi. A chi gli chiedeva quale reazione avesse suscitato la sentenza nell'ex premier, Pecorella ha risposto: "Un uomo che per 11 anni è stato nel mirino e che è stato accusato mille volte, posso dire che oggi era emozionato".

Berlusconi: "Sentenza arriva in ritardo di 10 anni"
Sono soddisfatto di questa sentenza, che è arrivata con un ritardo di 10 anni, ma comunque è arrivata. Sono sereno come sempre", Queste, secondo quanto riporta l'Adnkronos, le parole del leader di Forza Italia quando, verso le 17, viene resa nota la sentenza di assoluzione per la vicenda Sme. Berlusconi ha sentito anche il suo portavoce, Paolo Bonaiuti, che sottolinea: "La sentenza non poteva essere diversa", rende giustizia "dopo anni di fango e sofferenze".

Il dispositivo della sentenza di appello
"La corte, visto l'articolo 605 cpp, in riforma della sentenza del tribunale di Milano in data 10 dicembre 2004, assolve Silvio Berlusconi dal reato a lui ascritto sub capo A) ai sensi dell'articolo 530 comma 2 del codice di procedura penale, per non aver commesso il fatto, e dal reato a lui ascritto sub capo B) ai sensi dell'articolo 530 comma 1 cpp perché il fatto non sussiste". Quindi, i giudici hanno ritenuto di dover assolvere l'ex premier per non aver commesso il fatto in relazione al cosidetto bonifico 'orologio', cioè i 434 mila dollari che, secondo la procura, sarebbero transitati da un conto riconducibile alla Fininvest, attraverso un conto di Cesare Previti, al giudice romano Renato Squillante; l'assoluzione perché il fatto non sussiste si riferisce, invece, al cosidetto bonifico 'barilla', in relazione ai 100 milioni di lire che sarebbero transitati da un conto di Pietro Barilla, attraverso Cesare Previti, a Renato Squillante.