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Terrorismo, a Cremona covo islamici

Ros:progettavano attentati in Lombardia

I carabinieri del Ros hanno ricostruito la "strategia terroristica" delle presunte cellule legate ad Al Qaeda e radicate a Cremona e Milano, durante il processo in Corte d'Assise contro 6 islamici appartenenti al gruppo cremonese.

Nata per raccogliere fondi e reclutare kamikaze, la cellula progettò gli attentati al Duomo di Cremona e al metrò di Milano. Decisive le rivelazioni del pentito tunisino Chokri Zouaoui.

Questi attentati dovevano essere la risposta alla politica estera del governo italiano, giudicata troppo vicina a quella degli Stati Uniti. Nel dicembre di tre anni fa, il 27° giorno dopo il Ramadam, insieme col Duomo e la metropolitana di Milano, nel capoluogo lombardo sarebbe dovuta saltare anche la Questura. I primi due attentati sarebbero stati progettati nella moschea di via Massarotti a Cremona, il terzo in una cascina di viale Forlanini, luogo di ritrovo degli estremisti islamici che lì, su indicazione degli imam, fra i quali quello di Cremona, Mourad Trabelsi, avrebbero trovato esplosivi, armi e tute mimetiche e tutto il necessario per colpire.

Secondo Chokri, nel 2002 il Duomo di Cremona fu scelto "perché rappresenta un simbolo per i cristiani ed anche perché, essendo ubicato in una posizione molto centrale, soprattutto nelle ore serali è molto frequentato". Per far saltare il Duomo, i terroristi avrebbero utilizzato una Renault 14 di colore verde imbottita di esplosivo C4 fatto arrivare da Firenze. L'una e l'altro dovevano essere nascosti negli ex solai Varese, un'area dismessa di 2000-2500 metri quadrati, in via del Sale a Cremona.

Gli imputati al processo sono l'imam scomparso Ahmed El Bouhali, l'imam Mourad Trabelsi, Drissi Nourredine, ex bibliotecario della moschea, Laagoub Abdelkader, ex direttore della scuola coranica, Khalid Khamlich, ex responsabile amministrativo della moschea e titolare di un macelleria islamica, e Faical Boughanemi, che per il pentito avrebbe progettato gli attentati.