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In Liguria le streghe son tornate

A Triora qualcuno le caccia ancora

A Triora le streghe son tornate.

Nel paese in provincia di Imperia, che, tra il 1588 e il 1589, ne processò più di trenta, si torna infatti a parlare di loro. Dal 22 al 24 ottobre, nell’antico borgo montano del Ponente ligure si riuniscono i principali studiosi del fenomeno della stregoneria e delle antiche tradizioni. Non manca, in un ambiente suggestivo, la presentazione del libro "Le tre bocche del drago".

Triora, che ha sviluppato un flusso turistico di qualità grazie alla bellezza incontaminata dei luoghi e alla memoria delle donne accusate, imprigionate e torturate, ritorna su quest'ultima peculiarità della propria storia con la quarta edizione del convegno "La Via Occidentale Antiche tradizioni e caccia alle streghe nel chiostro alpino".

Sotto la direzione di Gian Maria Panizza, direttore dell’Archivio di Stato di Alessandria, e di Paolo Portone, della Società Storica Comense, entrambi ricercatori nell’ambito della storia del fenomeno stregoneria e della sua persecuzione in Italia, i principali studiosi del fenomeno saranno riuniti  dal 22 al 24 ottobre nell'antico borgo. Tra gli ospiti ci saranno Massimo Centini, Pinuccia di Gesaro, Andrea Del Col, Michela Zucca, Laura Rangoni, Piercarlo Grimaldi, Oscar Di Simplicio, Franco Castelli.

I lavori verranno introdotti dal prof. Rainer Decker, direttore del dipartimento di Storia della scuola di formazione di Paderborn, celebre ricercatore e autore del recentissimo volume "I papi e le streghe", sintesi di anni di studi. Con la sua presenza si anticipa il prossimo convegno che sarà internazionale e coinciderà con la presentazione dei restauri dell’antico Palazzo Stella di Triora, dove verrà ospitato il Museo Etnografico e della Stregoneria e dove nascerà il Centro Internazionale di Studi sulla Storia della Stregoneria e dell’Inquisizione.

Tra i temi sul tavolo ci sarà l’ipotesi di una stregoneria delle montagne, spesso ripresa dagli storici ma anche molto criticata, e dei suoi rapporti con la cosiddetta western tradition: quel complesso e stratificato insieme di miti, credenze, culti e tradizioni che dovrebbe formare il nucleo della stregoneria occidentale. Nella prima giornata (venerdì 22 ottobre), si esaminerà il problema della precocità e della lunga durata della persecuzione italiana, che il revisionismo storiografico ritiene moderata. Nella seconda giornata (sabato 23 ottobre) il taglio critico sarà di carattere antropologico e verranno trattati e discussi gli argomenti connessi alle tradizioni culturali, alle forme di religiosità popolare, alla conoscenza ed alla pratica delle cure nella cerchia alpina, fino ad affrontare l’interessante problema della continuità o della reinvenzione della tradizione stregonica nelle nuove forme diffuse attualmente. La terza giornata (domenica 24 ottobre) sarà dedicata al problema della caccia alle streghe in Italia e culminerà con una tavola rotonda sulla cosiddetta tolleranza italiana tra verità e mistificazione apologetica.

Fra le iniziative collaterali, nella serata di sabato 23 ottobre, la presentazione - accanto al camino acceso in una delle sale dell’Albergo Colomba d’oro e precisamente in quella che fu la sagrestia dell’antico convento francescano di Triora -  del romanzo "Le tre bocche del Drago", edito da Fabio Larcher e scritto in forma di veglia collettiva da alcuni autori molto noti nell’ambito della letteratura fantastica, gotica e horror (tra i quali Alan Altieri, Remo Guerrini, Gianfranco Nerozzi e Danilo Arona), dedicato e ambientato a Triora e alle sue storie di streghe, ricco di suggestioni di grande impatto emotivo. La presentazione del libro verrà fatta in forma di “veglia”. Si tratta di un esperimento di stregoneria estetica con gli scrittori che cercheranno di improvvisare una storia macabra, o di fantasmi, attingendola dal proprio vissuto o dalle proprie letture.