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Confermate condanne a Erika e Omar

Cassazione: sconteranno 16 e 14 anni

Sconteranno rispettivamente 16 e 14 anni di carcere Erika e Omar, accusati di aver ucciso la madre e il fratellino della ragazza il 21 febbraio 2001 a Novi Ligure.

La Corte di Cassazione ha, infatti, confermato la sentenza d'appello, accogliendo la richiesta del pg Mario Fraticelli. I difensori avevano chiesto un nuovo processo, puntando sulla perizia che ha riconosciuto gli ex fidanzati sani di mente anche se con disturbi di personalità.

I giudici romani hanno dato quindi ragione al procuratore generale, che aveva chiesto che venissero respinte le richieste di riformulare una perizia sulla capacità di intendere e voleredei due ragazzi, rilevando che la ragazza aveva "un rapporto conflittuale con la madre molto più consistente di quello fisiologico in molte sue coetanee, ma questa è una caratteristica comune a molte adolescenti ed è un dato che non può collegarsi ad alcuna patologia". Inoltre, il pg aveva motivato la sua richiesta di negare la ripetizione della perizia psichiatrica su Erika rilevando che "i periti hanno già avuto un mandato ampio e incisivo: se una patologia ci fosse stata, sarebbe emersa".

Per quanto riguarda Omar, invece, il pg aveva rilevato che dalla perizia è emerso soltanto un disturbo della personalità, ma "l' imputato non era completamente succube: mancano concrete manifestazioni di dipendenza".

Per i consulenti di parte, invece, Erika è affetta da grave patologia psichiatrica e deve essere curata in una struttura idonea, mentre Omar era talmente succube di lei da non essere in grado di opporsi al folle piano, messo in atto la sera del 21 febbraio 2001 nella villetta della famiglia De Nardo.

Susy e il figlio di 10 anni furono uccisi con 120 coltellate, poi Erika e Omar inscenarono una finta rapina. Dopo l'arresto Omar fu il primo a crollare, ammettendo di avere dato "qualche coltellata come prova d'amore". Erika cercò invece di scaricare sull'ex fidanzato le maggiori responsabilità.

I due ragazzi hanno atteso in carcere la decisione della Suprema Corte. Omar, che a metà maggio compirà 20 anni, è al Ferranti Aporti di Torino, dove segue un corso di meccanica e aiuta in biblioteca. Erika, 19 a fine aprile, è rinchiusa al Beccaria di Milano, dove ogni mercoledì e domenica riceve la visita del padre.