FURTI IN TOSCANA

Rubavano e rivendevano oro: 12 arresti

Sgominata la banda che durante un furto sottrasse la medaglia d'oro vinta da Fiona May nel 2001

12 Feb 2013 - 15:58
 © Tgcom24

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Dodici persone sono state arrestate nell'ambito di un'operazione della polizia che ha permesso di sgominare una banda che rubava oro nelle abitazioni e lo riciclava. Nel corso delle indagini sono stati sequestrati alcuni monili che sono stati riconsegnati ai legittimi proprietari. Tra questi anche la medaglia d'oro vinta da Fiona May ai mondiali di atletica leggera del 2001 e rubatale durante un furto nella sua abitazione.

I furti sono stati messi a segno dalla banda nelle province di Firenze, Prato, Pistoia, Lucca e Pisa. Dodici le misure cautelari, di cui otto di custodia in carcere a carico di cittadini albanesi, una di custodia in carcere per un italiano e tre arresti domiciliari per due cittadini italiani e una cittadina estone. L'organizzazione aveva dato vita ad una vera e propria filiera dove ognuno aveva un preciso compito. Alcuni si occupavano dei furti in abitazione, in genere gli albanesi, un rappresentante di preziosi si occupava di recuperare l'oro rubato e di trasportarlo ad Arezzo, dove un artigiano lo fondeva per rimetterlo in commercio.

Una prima fase dell'inchiesta si era già conclusa nel mese di luglio con il fermo di sette cittadini albanesi responsabili di 17 delitti avvenuti nelle province di Pistoia e Firenze. Nei tre mesi durante i quali sono state attive le intercettazioni telefoniche ed ambientali è stato possibile monitorare la consegna finale ad Arezzo di 3 chilogrammi di oro e recuperarne altri 3 chilogrammi con un sequestro a carico di un artigiano orafo operante nella Valdinievole, per un valore complessivo sul mercato di oltre 200 mila euro.

Il primo livello della banda era rappresentato da un orafo, che insieme alla sua compagna estone aveva fatto del suo laboratorio abusivo in Valdinievole il centro di riferimento per tutta una serie di soggetti, prevalentemente di etnia rom e di origine albanese, legati almondo della criminalità attiva nelle province di Pistoia e Prato, dai quali acquistava oro e preziosi. In una telefonata intercettata, tra l'altro, l'orafo e un cittadino albanese si rammaricavano perché costretti a rimandare i loro 'affari' a settembre, in quanto nei mesiestivi, per l'allungarsi del periodo di luce solare, dovevano ridurre il numero dei furti nelle abitazioni.

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