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La Sacra Rota indaga su Facebook
'Prove' dal web per annullare matrimoni

Scoprire in Rete lʼinganno del partner è il primo passo per rivolgersi al Tribunale Ecclesiastico

Dal Web

"Sempre più i coniugi cercano la prova dell'inganno su Facebook e queste pagine entrano a far parte degli atti".

Così monsignor Paolo Rigon, vicario generale del Tribunale ecclesiastico della Liguria, a margine dell'inaugurazione dell'anno giudiziario del Tribunale ligure. Ormai, ha affermato il monsignore "nei fascicoli della Sacra Rota si stanno moltiplicando le stampate delle pagine di Facebook".

Già, perché per ottenere l'annullamento del matrimonio dalla Sacra Rota non è affatto semplice. Non basta infatti la sola infedeltà del coniuge. Ciò che serve è provare la malafede del partner. Ecco allora che il social network entra in scena: tramite il profilo personale si può indagare e scoprire eventuali inganni compiuti dal marito o dalla moglie. Scoprire su Facebook una persona 'diversa' da quella che si è sposato potrebbe dunque essere il primo passo per rivolgersi al Tribunale ecclesiastico, iniziando così l'iter per l'annullamento.

Se la Sacra Rota riflette sul peso da dare alle prove provenienti dalla Rete, in America le cause di divorzio si basano sempre più sul social network. Una ricerca degli avvocati americani, come riportato da Il Corriere della Sera, informa che nei Tribunali civili l'inganno scoperto via web è considerato una 'prova primaria', tanto da figurare nell'81 per cento delle pratiche. In Italia, invece, i messaggi privati su Facebook non possono costituire prova in una causa di divorzio. Almeno per il momento...