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Basilicata sommersa dalla neve, arrivano gli sciacalli: "500 euro/ora per i mezzi di soccorso"

La denuncia dei sindaci dei paesini più colpiti dallʼemergenza. E la Regione si prepara a "calmierare" i prezzi per i privati

Ansa

Le autostrade della Romagna, gli aeroporti di Roma, le statali dell'Abruzzo e del Molise: sul maltempo si parla solo delle grandi regioni e pochi si accorgono che la piccola Basilicata è in ginocchio per la neve.

Paesini bloccati da muri bianchi alti oltre quattro metri. E come sempre accade arrivano anche gli sciacalli: per liberare le strade alcuni comuni si sono sentiti chiedere fino a 500 euro l'ora per l'uso di mezzi spazzaneve.

A denunciare la situazione è il quotidiano online Basilicata24. Pescopagano, Banzi, Forenza, Palazzo San Gervasio, Maschito, Venosa Genzano, Rapone: paesini dove la gente è bloccata in casa da giorni e si attende con speranza, ormai, l'arrivo dell'esercito. Mancano le pale nei negozi ma non la volontà dei cittadini che sono pronti a rimboccarsi le maniche per ripulire le strade. Zone agricole quelle della Lucania dove questa ondata di maltempo potrebbe causare devastanti danni.

E davanti agli atti di generosità degli abitanti non si può rimanere che basiti dalle notizie su presunte speculazioni ad opera di chi è proprietario di un mezzo spazzaneve. Magari un semplice trattore con una pala ma che in situazioni come quelle che si stanno affrontando diventano una necessità. Cinquecento euro per un'ora di lavoro da parte di aziende private. I sindaci si stanno affidando anche a loro per salvare la propria popolazione e di fronte a queste richieste anche le istituzioni lucane si stanno muovendo cercando di imporre prezzi calmierati.