Fido arriva in sala

Quel pomeriggio di un giorno da cani... al cinema: l'esplosione delle sale "dog-friendly"

Anche in Italia ormai si moltiplicano le sale che fanno assistere ai film in sala gli animali e i loro padroni, per una visione unica e irripetibile

31 Ago 2025 - 17:32
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Domenica 24 settembre 2023 l'Autry Museum di Griffith Park a Los Angeles ospitò il maggior numero di cani presenti a una proiezione cinematografica, siglando un record mondiale. Quel giorno furono ben 219 gli esemplari di diverse razze che assisterono alla proiezione all'aperto di Paw Patrol: il super film. Alcuni erano adagiati su coperte da picnic mentre altri stavano rannicchiati tra le braccia dei loro padroni. Fu una giornata storica, che fece battere un fresco primato siglato in Cina solo un anno prima, quando gli animali spettatori si erano fermati ad "appena" 199. Questi casi limite fotografano un fenomeno in crescita, quello dei "cinema per cani". Una tendenza che fece scalpore quando iniziò a emergere agli albori degli anni Dieci in Gran Bretagna ma che oggi è stata ampiamente normalizzata. In tutto il mondo, anche nelle maggiori città italiane, le proiezioni "dog friendly" sono quasi un'abitudine, particolarmente apprezzata sia dai padroni che dagli amici a quattro zampe. 

Proiezioni dog friendly, una passione mondiale

  Quest'estate, la fotografa argentina Irina Werning ha voluto dedicare un mese a documentare come andassero le cose in questi happening filmici nelle sale della Gran Bretagna, dove questi eventi hanno cominciato a diffondersi come detto ormai da più di un decennio, conoscendo una discreta impennata dopo la pandemia. "Ci sono 18 cinema che offrono questo servizio solo a Londra", racconta Werning al Guardian, "e altri in tutto il Regno Unito. Credo ce ne sia uno anche a Parigi". Già così si parlerebbe di una tendenza interessante ma l'artista non sa forse che in realtà le proiezioni per cani esistono anche ad altre latitudini, persino da noi.  Già nel 2018 per esempio a Milano il Cinemino aprì la strada in Italia lanciando il "Cinebau", seguito poi da altre realtà. Restando al capoluogo lombardo, la scorsa estate l'apprezzato cinema Anteo sperimentò la rassegna "AristoPets", che portava ogni venerdì di giugno in sala animali e padroni. Un'idea comunque adottata anche in altre città del nostro Paese: a Roma, per esempio, ci provò La Casa del Cinema, un importante centro culturale situato all’interno di Villa Borghese, mentre a Torino l'iniziativa venne sperimentata da diverse sale più o meno indipendenti.

Regole per una buona visione

 Per ragioni di spazio ovviamente non possiamo produrci in un tedioso elenco di tutte quelle realtà che hanno provato ad aprire le loro porte agli amici a quattro zampe. Va tuttavia ricordato che, per sperimentare con successo qualcosa di simile, sia necessario prendere degli accorgimenti che garantiscano un'esperienza piacevole per tutti gli spettatori, di qualunque razza.  Il già citato Anteo per esempio presentava un regolamento sufficientemente stringente, proprio per evitare brutte sorprese: i cani dovevano prima di tutto essere tenuti al guinzaglio e il loro ingresso in sala veniva subordinato alla presentazione del libretto delle vaccinazioni, in modo da assicurare il rispetto delle norme sanitarie.

Gli accorgimenti per far stare bene in sala anche il tuo amico

  Vanno poi garantite le migliori condizioni anche agli spettatori animali, che di certo non riuscirebbero a godersi la visione di un film come i tradizionali spettatori umani. In Inghilterra la catena di cinema Picturehouse limita per esempio la vendita dei biglietti nelle giornate più calde, di modo che in una sala semi-vuota i cani abbiano spazio a sufficienza. Inoltre, in generale, durante questi eventi si tende a tenere il volume del film viene leggermente abbassato e le luci della sala fiocamente accese, per evitare che il buio e i rumori possano turbare gli animali. Sono accorgimenti che in realtà vengono usati da anni anche nelle cosiddette proiezioni "baby-friendly" o "rilassate", che i cinema programmano per portare al cinema anche chi soffre per esempio di un disturbo dello spettro autistico.

Cosa piace vedere al tuo cane

  Detto di ciò che è necessario fare per garantire una visione sicura e senza patemi a tutti, pelosi e non, c'è poi da valutare quale tipo di film andare a vedere assieme al proprio cane. Anche loro infatti hanno una tipologia di pellicole che apprezzano di più ed è buona norma tenere presente cosa può intrattenere il nostro fido prima di pagare il biglietto per tutti e due. I cani per esempio, pur non vedendo i colori, percepiscono in modo più vivido le tonalità blu e gialle e per questo apprezzano specialmente i film con questi colori dominanti.  

Va inoltre tenuto presente che i nostri amici a quattro zampe sono attratti dal movimento e per questo sono consigliati per loro film d'azione o pellicole animate in cui il ritmo forsennato è una costante. I cani infine sono abbastanza vanitorsi e amano rivedersi nei protagonisti sullo schermo: si suggerisce quindi di portarli ad assistere a un'opera filmica in cui troveranno un personaggio in cui immedesimarsi. Non è un caso che il film che ha segnato il record di spettatori canini  a Los Angeles sia stato proprio Paw Patrol: il super film, un cartone animato pensato per un pubblico di bambini molto piccoli in cui i protagonisti erano cuccioli al limite dell'iperattività.

Attori cani per spettatori cani

  Ormai da inizio millennio il Festival di Cannes si è arreso a riconoscere il grande apporto degli attori canini al cinema, dedicandogli l'annuale "Palm Dog Award". Dal cane di Dogville Mosé, cui bastarono pochi abbai per entrare nella storia, al mitico Uggie/Jack vero protagonista di The Artist, ormai sono tanti i quattro zampe dal talento di riconosciuto anche nel cinema d'autore. Da Rin Tin Tin a Lessie, passando per Beethoven e Air Bud. Dopo aver brevettato gli interpreti-cani è forse il momento di compiere un ulteriore passo avanti e nobilitare anche la presenza di spettatori a quattro zampe. D'altra parte pure quel pomeriggio di un giorno da cani, evocato in un altro capolavoro della settima arte, se lo si passa al cinema col proprio animale domestico non è poi così male.

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