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Nazionale, è allarme: dove sono finiti gli attaccanti italiani?

Nelle top squadre del nostro campionato neanche un azzurro titolare e allʼestero non va meglio. Conte lancia lʼallarme in vista dellʼEuropeo estivo

vieri totti del piero
Dal Web

Morata-Mandzukic-Dybala alla Juve, Iago Falque-Dzeko-Salah alla Roma, Perisic-Jovetic-Ljajic dietro a Icardi nell'Inter, Bacca-Luiz Adriano al Milan, Hamsik-Callejon-Higuain a Napoli e Felipe Anderson-Klose alla Lazio.

Dove sono finiti i centravanti italiani? Nelle big del nostro campionato se ne sono praticamente perse le tracce e il ct Conte ha già lanciato l'allarme: "Chi non gioca nel club non gioca in Nazionale".

I più maturi ricorderanno i tempi in cui bomber di razza come Pruzzo o Giorgio Chinaglia faticavano a giocare in azzurro, così come in tempi più recenti hanno dovuto sudarsi la convocazione attaccanti da oltre 100 gol in A come Enrico Chiesa (138 gol) e Vincenzo Montella (141). Campioni come Baggio, Del Piero o Totti non erano quasi mai sicuri della maglia da titolare e ogni volta che che due punte andavano in campo ce n'erano almeno cinque o sei di egual valore in lista d'attesa.


Oggi invece gli attaccanti italiani "azzurrabili" fanno praticamente tutti panchina nel nostro campionato, a partire da Simone Zaza, titolare con Conte e quinta punta per Allegri. Solo un anno fa si celebrava la "coppia ignorante" formata dal bianconero e da Ciro Immobile (andato al Siviglia), oggi i due potrebbero definirsi la "coppia ignorata". E la situazione non è molto migliore neanche per i vari Balotelli, passato da star a panchinaro nel giro di un paio di stagioni, Gabbiadini, che con Sarri sembra non trovare spazio o Insigne, che è costretto a giocare fuori ruolo.


Per sperare di giocare con continuità i bomber italiani devono trasferirsi in provincia come ha fatto Pazzini (Verona), attraversare addirittura l'oceano come ha fatto Giovinco, o continuare a cambiare squadra alla disperata ricerca di un equilibrio come fa Matri (Lazio) ormai da qualche anno. Anche andare all'estero non vuol dire per forza giocare con continuità, come dimostrano le continue panchine di Immobile e El Shaarawy (Monaco). Qualche eccezione per fortuna c'è: Graziano Pellè è l'attaccante titolare del Southampton in Premier League e in Serie A si aspetta la definitiva esplosione di Berardi.


Sembra comunque troppo poco per affrontare l'Europeo che si giocherà la prossima estate, dove sono finiti gli attaccanti cresciuti sul filo del fuorigioco come Pippo Inzaghi, quelli che si alzavano la mattina con l'idea fissa del gol come Bobo Vieri, quelli che andavano a vincere la classifica cannonieri all'estero come Luca Toni con il Bayern Monaco? Forse la domanda andrebbe girata agli allenatori delle giovanili. Si parla sempre di investimenti sui giovani, ma poi...