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Arbitri: la "rivincita" di Collina

"Gol di Trezeguet era regolarissimo"

Il momento della prima piccola rivincita degli arbitri è arrivato.

L'occasione è stata propiziata dal gol convalidato a Trezeguet nel derby di Torino a molti apparso irregolare. E' stato Pierluigi Collina a chiarire i motivi della regolarità della chiamata. "Dellafiore è andato verso il pallone per colpirlo e non è stato colpito fortuitamente. Il passaggio da considerare è quello del granata e non quello di Almiron".

Un episodio che aveva suscitato nuovi e tanti dubbi dopo un avvio non proprio aderente alle aspettative dell'era Collina. E proprio il designatore si è preso la sua personalissima rivincita estesa anche alle "giacchette nere" così tartassate in questo avvio di stagione. L'occasione di una chiamata, difficile ai fini dell'interpretazione sulla norma del fuorigioco, è stata l'occasione, colta al volo da Collina, per dimostrare la buona preparazione tecnica degli arbitri. Il gol regolare di Trezeguet nel derby della mole aveva fatto discutere, ma la correttezza dell'interpretazione è stata spiegata chiaramente.

"Senza alcuna possibilità di discussione - ha detto Collina - La rete di Trezeguet è valida e questo non in base all'interpretazione italiana della Regola 11, quella che si occupa del fuorigioco, ma in base all'interpretazione che viene data dalla FIFA e che viene applicata in ogni Paese del mondo. Si puo' non essere d'accordo, ma questo non conta". E dunque: "E' assolutamente regolare la posizione di Trezeguet, poiché riceve il pallone da un avversario, venendo così meno uno dei requisiti del fuorigioco che prevede che il pallone sia giocato o toccato da un compagno di squadra - ha spiegato - nella dinamica dell'azione, il pallone colpito con la testa da Almiron, e indirizzato verso Del Piero, viene intercettato nel corso della sua traiettoria da Dellafiore, che lo colpisce con la testa, effettuando in questo modo quella che in gergo calcistico viene definita come una giocata. In altre parole, è Dellafiore che va verso il pallone per colpirlo con la testa e non viceversa. Non è la qualità della giocata che conta, ma il fatto di aver giocato volontariamente il pallone". "Mistero" svelato, rivincita in cassaforte.