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Sonohra: "I ragazzi dei talent sono usa e getta"

I fratelli Luca e Diego Fainello abbandonano il pop per il rock in "La storia parte da qui"

Alessandra Banana Tisato

Basta pop inglese, virata verso il rock e l'elettronica cambiando anche look con capelli arruffati e barba incolta.

A due anni dal Festival di Sanremo, tornano i

Sonohra

(i fratelli

Luca e Diego Fainello

) con "

La storia parte da qui

" brani in italiano e in inglese tra amore e temi sociali. Non manca l'attacco ai reality e talent show: "Non ci piace che i giovani cantanti vengano trattati come prodotti e poi dimenticati", dice

Luca a Tgcom24

.

Perché avete virato verso il rock?


Era tanta la voglia di cambiamento con questo album curato nei minimi particolari, elettronica compresa, in più di un anno di lavoro. E' un nuovo capitolo o come dice il titolo stesso del disco 'La storia parte da qui'.

Come mai almeno metà delle canzoni sono in inglese?


A livello di composizione è venuto più facile scrivere delle canzoni in inglese e si adattavano meglio alle musiche. E poi vogliamo sicuramente tentare di lanciare il disco all'estero.

Ne avete parlato con la vostra casa discografica (Sony, ndr)?


Non ancora, ma lo faremo prima possibile.

Cantate in "Il re del nulla" l'attacco ai reality e ai talent show. Cosa vi ha spinto a farlo?


Perché sia i reality che i talent regalano l'ossessione del successo e tutti vogliono arrivare alla notorietà col minimo sforzo. La nostra è una denuncia a quel che accade.

Ma molti vostri colleghi emergenti vedono nei talent una possibilità per lavorare, in un momento di crisi e difficile come questo...


Siamo consapevoli che il talent è rimasto ad oggi l'unico modo per emergere e per affermarsi in questo mestiere. Ma non condividiamo come i talent utilizzino i ragazzi, trattandoli come prodotti usa e getta. Un anno vai bene e poi l'anno successivo ci sono già altri che prendono il tuo posto e di te si dimenticano tutti.

C'è un cantante uscito dai talent che vi piace particolarmente?


Marco Mengoni perché ha talento e e ha potenzialità da artista internazionale.

In questo album c'è molta attualità come le violenze domestiche ("Il cielo è tuo") e il futuro incerto ("Liars"). Qual è l'atteggiamento dei vostri coetanei verso il futuro?


Non potevano non raccontare l'attualità. Il tema delle violenze domestiche purtroppo lo ascoltiamo sempre dai telegiornali e sembra quasi assurdo che possano accadere certi fatti. Sull'incertezza del futuro posso dire che i nostri coetanei hanno voglia di cambiamento, di fare e di proiettarsi con fiducia nel domani.

Cosa è successo dopo Sanremo 2010, quando avete presentato "Baby"?


Abbiamo lavorato tanto. Sempre in tour e promozione. Fino all'anno scorso abbiamo tenuto dei concerti in tutta Italia, poi ci siamo dedicati al disco. Anzi ora che ci penso è dal 2008 che non stiamo fermi un attimo!