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Dove si va in gita? Per uno studente su cinque a scegliere è la paura

Niente gite per il 57% degli studenti, e chi parte si resta in Italia nel 70% dei casi. Il 20% sceglie una meta che sia lontana da terrorismo.

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A scegliere dove andare in gita quest'anno è la paura. Meglio optare per un meta sicura come l'Italia per il 70% degli studenti che quest'anno andranno in gita. Il Bel Paese quasi raddoppia le preferenze rispetto ai mesi scorsi ed è tutto merito (se così di può dire) di terrorismo ed altri disastri. Infatti, 1 studente su 5 ammette di scegliere la meta condizionato proprio dagli ultimi fatti di attualità. Ed è per questo che opta per una destinazione facilmente raggiungibile, meglio se in pullman per il 59% dei ragazzi. Questo perché, dopo il disastro aereo di Germanwings, circa il 31% degli studenti ha più paura di volare. E non tutti comunque decidono di partire in gita: a restare in classe è circa il 57% degli studenti. È quanto hanno raccontato circa 6200 studenti tra gli 11 e i 20 anni in un'indagine di Skuola.net.

IN GITA SI, MA LONTANI DA ISIS E SENZA PRENDERE L'AEREO - Chi parte in gita - o lo ha già fatto - lo fa insieme alla sua classe o quasi per il 75% dei casi. Ma il 20% che partirà nei prossimi giorni o settimane ha paura. Continuamente bersagliato da tv e web su Isis e incidenti aerei, preferisce tenersi lontano da mete a rischio terrorismo (vero o putativo) o imbarcarsi su un volo. Per l'esattezza, questo 20% è composto da un 12% che afferma di essere stato influenzato dal terrorismo nella scelta della meta dove passare qualche giorno insieme alla propria classe, un 3% che è rimasto sconvolto da quello che è accaduto sul volo della Germanwings e che quindi preferirebbe non prendere un aereo per andare in gita, e un altro 5% che si confessa condizionato da entrambe le cose.

BYE BYE EUROPA, LA GITA SI FA IN ITALIA - Ecco perché il 70% di chi parte con la scuola preferisce restare in Italia. Questo, rispetto ai mesi scorsi fosse solo il 36% degli studenti ad andare in gita restando nei confini dello Stivale. Tutti gli altri optavano per le mete europee dove spiccavano Berlino (8%) e Praga (10%) per preferenza, anche se chi sceglieva in totale i Paesi europei sfiorava comunque il 62% con un 2% che optava addirittura per mete internazionali Ora a scegliere di lasciare l'Italia in favore dell'Europa, visti i recenti fatti di attualità, è il 28% e solo l'1% sceglie Parigi, teatro della strage di Charlie Hebdo, anche se la percentuale di chi opta per le mete internazionali resta invariata al 2%.

IN GITA CI VADO IN PULLMAN - Insomma, meglio restare lì dove può arrivare il pullman per il 59% degli studenti. Anche il mezzo di trasporto influisce sulla scelta della mete dove andare in gita, specie dopo il disastro Germanwings. In questo senso a partire con l'aereo è solo il 14% dei ragazzi, anche perché c'è un buon 31% che confessa di avere più paura di volare dopo i fatti che hanno visto protagonista il pilota Andreas Lubitz. Questo 31% è composto da un 17% che continuerà a volare con l'aereo, ma non con una compagnia low cost e un 14% che se aveva paura di prendere un volo prima, ora ne ha ancora di più. Per qualcuno, invece, i fatti che hanno coinvolto la Germanwings non lo hanno colpito particolarmente: per un 13% la paura è una costante, ne aveva prima e ce l'ha ora, mentre per il restante 57% non influirà minimamente sulla sua voglia di volare visto che continuerà a farlo senza farsi problemi.

TUTTI A CASA, LA GITA NON SI FA - In ogni caso non tutti andranno in gita nemmeno quest'anno. L'anno scorso niente gita scolastica per il 56% dei ragazzi, e quest'anno per il 57%, ma non per colpa del terrorismo e simili. Su questa decisione pesa quella dei prof di non accompagnarli, secondo quanto affermato dal 30% dei ragazzi. Un 14%, invece, non ha raggiunto il numero di partecipanti sufficiente a partire e il 17% dice che la colpa è della mancanza di soldi della scuola. Per un 9% di studenti la mancanza di soldi non è della scuola, ma sua: la gita per lui costa troppo. La paura dell'Isis ha influito sulla decisione di non partire solo per l'8% dei casi così composti: per un 4% la paura era degli studenti, e per un altro 4% della scuola che ha deciso di non rischiare nemmeno scegliendo una meta sicura e raggiungibile, magari, in pullman o treno.