FOTO24 VIDEO24 Logo Mediaset ComingSoon.it Donne logo mastergame Grazia Meteo.it People sportmediaset_negative sportmediaset_positive TGCOM24 meteo.it
Podcast DirettaCanale 51
Temi del momento

TELEBESTIARIO di Francesco Specchia

IL VATTIMO FUGGENTE VS ISRAELE, UN ODIO ANTICO

Specchia Francesco
ufficio-stampa

Tristezza. La prima sensazione, nell'ascoltare la gracchiante ferocia del filosofo Gianni Vattimo a La Zanzara su Radio 24 ('Israele è peggio di Hitler ci vorrebbero più morti israeliani!'), e nel vederla rimbalzare in tutte le televisioni, è della profonda tristezza che avvolge un quasi ottuagenario solo, stremato dai fallimenti politici , abbandonato nell'odio come un villain balzachiano.

Ma è la seconda sensazione, un mix di sorpresa e di rabbia, quella che subito prevale. Quando Vattimo, aizzato sulla guerra di Gaza dalla coppia Beppe Cruciani/David Parenzo -dei carognoni, ma giornalisticamente inappuntabili- insiste nel gridare: 'I palestinesi sono stati cacciati dalla loro terra e sono vittime di un genocidio con la scusa dell'Olocausto...Gli ebrei stanno ripetendo l'Olocausto al rovescio, sterminando i palestinesi, in tutti i modi, gli impediscono di vivere mentre sono vivi, li rinchiudono a Gaza e poi li gasano e li bombardano» si rimane di sasso. Quando Vattimo sventola aspirazioni di mercante di morte, la botta è forte: 'È il momento di fare le Brigate Internazionali, come in Spagna. Sono disposto ad aprire una sottoscrizione per acquistare armi per i palestinesi. Cominciamo a distruggere il nucleare israeliano, loro sono i bastardi che hanno il nucleare noi no, sono lo stato canaglia che ha il nucleare». Quando Vattimo altera la realtà con 'Israele è uno stato razzista con una minoranza perseguitata, maltrattata, murata, tenuta senz'acqua, espropriata, altro che democrazia»; e accusa i due colleghi di intelligenza col Mossad; eppoi afferma di volere la morte degli isreaelinai; eppoi sentenzia che 'Hamas ha dei razzetti del cazzo, li vorrei solo comprare più efficaci; be' quando esplode tutta questa sinfonia di banali orrori, ti chiedi davvero perchè abbiamo pagato per tanti anni un europarlamentare del genere.

Ovviamente le comunità ebraiche insorgono ('veleni inaccettabili») . E, ovviamente, dai siti come quelli di Repubblica l'odio ribolle, il razzismo si dimena come in un'enome pentola a pressione. Alcuni post, random, alcuni immersi nell'odio, altri nell'ignoranza siderale»: 'L'unica cosa che mi sconcerta è che la nazione di Israele sia rivendicata in base al fatto che Mosè vi fondò uno stato (ndr Israele nacque nel '48, a meno che Ben Gurion non fosse il vecchio Mosè sotto falso nome) ; 'Isreale è uno stato confessionale equindi nazista, non vi è alcuna differenza tra Israele e l'Iran»; 'Sante parole»; 'Gli ebrei si nascondono ancora dietro la vergogna dello stermino subito e applicano agli altri gli stessi metodi...». Eccetera, in un crescendo di applausi terribili e innaturali. E tu vai a cercare di spiegare, a questi signori, che -ferma restando la condanna della violenza tout court per gli uni e gli altri- Hamas ha bisogno della guerra perenne e dell'aspirazione allo sterminio ebraico per sopravvivere. Ecco perchè saltano sempre tutti i tavoli. E anche tecnicamente, vai a disilludere la visione romatica (romantica?!) di Hamas che lancia missili arruginiti, sfigati come frecce di Sherwood. No, in realtà i razzi -non solo l'ultima generazione di Qassam- sono veri, a lunga gittata e letali; Hamas spende milioni di dollari per armarsi, milioni che potrebbe essere utilizzati per nutrire e istruire i suoi, costruire scuole, ospedali, infrastrutture. E sono quelle stesse armi di Hamas, le cui rampe vengono nascoste tra le case dei civili, a puntare non contro caserme o postazioni militari ma contro scuole, ospedali, case e negozi. Provaci, a vivere a Gaza, sotto le bombe e sotto le assurde interpretazioni integraliste del Corano, uno dei libri più rispettosi del mondo. E provaci a parlare di democrazia con i Fratelli Musulmani che quand'erano al potere in Egitto invece di aiutare il popolo passavano il loro prezioso tempo a scavare gallerie per inzepparle di missili.

Vorrei parlare di Vattimo, il filosofo del 'pensiero debole», allievo di Pareyson e di Sergio Quinzio, per il quale la via per la democratizzazione della società erano la diminuzione della violenza e la diffusione di pluralismo e tolleranza. Vorrei. Ma più lo sento in radio, e più mi viene in mente il Vattimo che abusa del ruolo per introdurre No Tav in carcere; che abbandona i Ds per abbracciare un marxismo fuori tempo; che si fa eleggere dall'Idv e che bussa alla porta di Grillo per ricandarsi al Parlamento Europeo dopo grandi prove d'assenteismo; e che, rimasto fuori dalle liste, si dispera 'come farò, ora, con sole 4500 euro al mese?'. Ed è in questo momento che m'assale prima un senso di vuoto, poi d'immensa stronzaggine. Immaginate quale delle due prevale...