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Boldrini e Padoan e i giochi di parole

Lʼopinione di Mario De Scalzi

pier carlo padoan
ansa

Ci sono in questi giorni due argomenti che indignano l'italia: i trecentomila risparmiatori truffati dei risparmi di una vita investiti in obbligazioni proposte dalle proprie banche, e le chilometriche ferie dei nostri parlamentari che riusciranno a fare in un mese una ventina di giorni di vacanze (seguita da un'altra decina nel mese successivo!).

Naturalmente entrambe le notizie hanno fatto scendere in campo due paladini da 90 per difendere, rettificare, precisare ecc. E fin qui niente di strano. Quello che indigna è che abbiano usato parole così spregiudicate da meritare almeno un richiamo scritto.

Caso 1. Il ministro Padoan ha voluto precisare che si sta studiando un "intervento umanitario" – praticamente come per gli immigrati clandestini - nei confronti delle fasce più deboli dei truffati. Quelli più abbienti invece, par di capire, se la prenderanno in saccoccia. Ma non basta. Aggiunge Padoan che il governo aiuterà dunque in qualche modo i poveri che – ben inteso "si sono ritrovati a riconoscere di aver fatto scelte sbagliate (sic!)" coi loro investimenti. Insomma, traduciamo un po' le dichiarazioni del ministro del Tesoro. Le banche hanno truffato i loro clienti ma ai più poveri – che sono dei cretini - ridaremo qualche cosa. Non una parola di critica a Bankitalia (che doveva vigilare), non una censura ai vertici bancari o all'Abi che hanno sollecitato gli investimenti in sub-obbligazioni spazzatura.

Caso 2. La stragrandissima maggioranza dei deputati se n'è andata in vacanza. Torneranno pochi giorni prima di Natale per votare in aula una simpatica elargizione di denaro ai partiti politici che - ma va? - piangono cassa. La presidente di Montecitorio Boldrini è sbottata: "Ma quali vacanze! La Camera lavora a pieno ritmo con le sue commissioni parlamentari!". Stiamo parlando di un centinaio, forse, di onorevoli su seicentoquaranta (ndr). E gli altri? In vacanza, appunto. E' la prassi, precisa la seccatissima Boldrini. Vero. Strano però che una simile prassi sia preclusa a tutti gli altri lavoratori italiani: c'è una simile prassi per i metalmeccanici, per gli autisti dell'Atm, per le forze dell'ordine ? Guardi, signora Boldrini, non c'è nemmeno per la categoria più sputtanata del bel paese, i giornalisti!

Insomma, Inquilini del Palazzo, continuando a giocare troppo arditamente con le parole nel migliore dei casi, molto presto - come si diceva un tempo - una risata vi seppellirà!