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Tagli alle Regioni, Chiamparino cerca mediazione: "Basta tweet, vediamoci"

Il governatore del Piemonte spiega che il tema è "complesso ma risolvibile se ci incontriamo". Meno conciliante il presidente della Regione Lombardia Roberto Maroni che annuncia: "se resta così chiudiamo 10 ospedali"

big bang renzi e chiamparino
ansa

"Basta tweet: #tagli è tema complesso ma risolvibile se ci incontriamo con MEF e Presidenza del Consiglio". A scriverlo sul suo profilo Twitter rivolgendosi al presidente del Consiglio Matteo Renzi è il presidente della Conferenza delle Regioni Sergio Champarino, in merito ai tagli previsti dalla Legge di stabilità.

E se Chiamparino cerca una strada per la mediazione e Nicola Zingaretti, governatore del Lazio, spara a zero sulla legge di stabilità, il presidente della Regione Lombardia Roberto Maroni prospetta disastri. "Se resta così avrà conseguenze catastrofiche", spiega, sottolineando che da una prima valutazione "in Lombardia si rischia la chiusura di almeno 10 ospedali, l'aumento dei ticket, delle addizionali Irap e Irpef e tagli a infrastrutture e trasporti".

La Giunta Maroni ha quantificato in 930 milioni di euro il taglio in arrivo alla Lombardia dalla legge di stabilità: "Sono conti drammatici", sostiene il governatore, e spiega che "di quella somma, 730 milioni sono nel settore della sanità. Maroni si augura quindi che il confronto fra le Regioni e il governo porti a una soluzione, che a suo avviso è una sola: "La strada da seguire è applicare i costi standard, se lo fanno siamo pronti a discutere". Ma intanto annuncia che la bozza della manovra di bilancio regionale 2015, che il Consiglio discuterà pochi giorni prima di Natale ma la Giunta deve approvare entro il 27 ottobre, "anticiperà i contenuti della nuova legge di stabilità", così da dare un'idea delle conseguenze dei tagli sui cittadini".

Tagli dietro i quali, per Maroni, c'è un disegno per "dire che le Regioni sono centri di spreco e quindi di ricentralizzare tutto, come hanno fatto con le Province, e di azzerarle". Ma le critiche alle spese delle Regioni da parte del premier Matteo Renzi "sono demagogiche", perché queste hanno già "tagliato più dello Stato".