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Jobs act, Orfini: "Il Pd voti unito" Ma 30 deputati danno forfait

"Spero si voglia fare tutti un ultimo sforzo in Aula", ha detto il presidente del Partito democratico. Ma lʼarea che fa capo a Civati voterà contro, e altri 30 parlamentari non parteciperanno al voto

orfini, pd
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"Faccio un ultimo appello all'unità del Pd" sul Jobs act. Lo ha detto il presidente del Pd Matteo Orfini, riferendosi all'annunciato voto contrario del compagno di partito, Pippo Civati, e di altri possibili parlamentari. "Abbiamo raggiunto una larghissima unità sul testo, spero che per rispetto della discussione fatta, dei cambiamenti apportati, del lavoro di ascolto reciproco e della nostra comunità, si voglia fare tutti un ultimo sforzo in Aula".

Prima del voto finale, previsto per la serata, gli esponenti della minoranza Pd che hanno deciso di non votare il provvedimento, si riuniranno alla ricerca di una linea comune. La scelta è tra uscire dall'Aula e non partecipare al voto (opzione caldeggiata da Gianni Cuperlo) o dire no alla riforma (come ha già annunciato di voler fare Pippo Civati).

Minoranza in ordine sparso, no dall'area di Civati - L'area che fa capo a Pippo Civati, tra i 3 e i 5 deputati, voterà contro il Jobs act, ma il gruppo più nutrito della minoranza "radicale" dem non parteciperà al voto: trenta deputati Pd hanno infatti firmato un documento in cui spiegano che, nonostante le modifiche apportate alla Camera, l'impianto della delega sul lavoro "non è soddisfacente". Tra i firmatari figurano Cuperlo, Bindi, Boccia, Zoggia, D'Attorre.