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Direzione Pd, scontro sulle alleanze: Franceschini e Orlando sfidano Renzi

Il segretario Dem: "Aiuto il Pd, non Pisapia". Il ministro della Cultura: "Avere opinioni diverse non è fare un complotto". La mozione dellʼex premier approvata allʼunanimità ma senza il voto della minoranza

Direzione Pd, scontro sulle alleanze: Franceschini e Orlando sfidano Renzi - foto 1
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Per la prima volta nell'era Renzi, la direzione del Pd si svolge a porte chiuse, senza lo streaming, ma ciò non basta a tenere la resa dei conti tra le mura del Nazareno.

L'ennesima rottura, questa volta sulle alleanze, finisce presto su social e agenzie di stampa. Ad attaccare Renzi sono Franceschini e Orlando, ma il segretario tira dritto: "Non passerò i prossimi mesi a parlare di coalizioni. Io voglio occuparmi di Pd, far vincere il Pd".

Matteo Orfini a inizio dibattito invita a evitare anche "tweet e post su Facebook". I più si attengono, qualcuno si lamenta. Sui social spuntano foto e note di colore, come la "millennial" Arianna Furi che in mattinata ha fatto la maturità. C'è anche Paolo Gentiloni, che posa in un selfie con alcune parlamentari, ma come sempre da quando è premier decide di non intervenire. Gianni Cuperlo, grande escluso dalla direzione, è stato invitato, ma "senza diritto di parola" e su Facebook usa l'autoironia: "Sapete se la meditazione orientale fa miracoli?".

Franceschini: "Parlare di alleanze non vuol dire fare complotti" - Quando iniziano gli interventi, il ministro Dario Franceschini va dritto al punto della questione. "Chi ha detto che abbiamo perso le amministrative perché non c'erano le coalizioni? Non io. Il problema è opposto, che non abbiamo vinto neanche avendo le coalizioni. Servono le proposte, serve la forza leader, serve l'azione di governo, serve l'organizzazione, ma servono gli altri, servono le alleanze", dice.

Poi aggiunge: "Non mettiamo in discussione il segretario appena eletto dalle primarie: me lo ricordo che hai preso due milioni di voti ed è giusto che tu risponda a loro. Ma con rispetto per una comunità formata da uomini e donne che ti hanno votato, ma non rinunciano per quattro anni a esprimere un pensiero e una parola".

Orlando: "Le sconfitte più cocenti nelle zone rosse - Al fianco di Franceschini c'è anche Andrea Orlando. "Non sono d'accordo che il risultato delle amministrative sia un tema locale almeno per tre motivi: rispetto all'ultima analoga tornata c'è stata una crescita fortissima dell"astensionismo; abbiamo subito sconfitte più forti e cocenti nelle aree più forti di insediamento tradizionale della sinistra. Credo che la conflittualità nel centrosinistra non dia vantaggi agli scissionisti ma distacchi pezzi di elettorato".

Non facciamo caricature fra di noi - continua Orlando -. Nessuno vuole rifare l'Unione, ma Pisapia non è Ferrero. Se siamo in grado di costruire una coalizione è perché nel frattempo c'è stato il Pd. Al tempo dell'Unione il Pd non c'era. Noi vogliamo continuare a discutere o ogni volta che qualcuno solleva una questione lo si deve additare come quello che vuole far perdere?", si chiede Orlando.


La replica di Renzi: "Vuoi aiutare Pisapia? Io aiuto il Pd" - Parole a cui arriva immediata la replica del segretario Matteo Renzi. "Capisco che tu voglia aiutare Pisapia ma io voglio aiutare il Pd. Vogliamo fare campagna elettorale per il Pd o parlare degli altri? Orlando dice 'non chiedeteci di rinunciare alle nostre idee' ma io dico non chiedetelo anche a noi che abbiamo vinto".

"Porre oggi la questione delle coalizioni è un regalo al centrodestra" - "Porre oggi la questione delle coalizioni è un regalo al centrodestra", dice Renzi. "Non vivo le critiche come un tradimento. Ho subito critiche dal primo giorno, ma oggi c'è un attacco evidente al Pd perché siamo la diga contro i populismi. Attenzione a non dare una mano a chi ci attacca, a chi attacca il nostro modello di partito".

La relazione Renzi votata all'unanimità - Alla fine la relazione di Renzi viene approvata all'unanimità. C'è il sì di Franceschini, mentre non partecipano al voto gli orlandiani e i delegati di Fronte democratico, l'area che fa campo a Michele Emiliano. La colonna sonora di una direzione che tutto fa tranne che riappacificare le anime dem la sceglie implicitamente lo stesso Renzi quando chiude la sua replica citando Francesco Guccini: "Ognuno vada dove vuole andare, ognuno invecchi come gli pare, ma non raccontate a me che cos'è la libertà".