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Figli legittimi o naturali? Uguali

Ok a ddl Bindi: addio a distinzioni

Approvata dal Cdm la completa equiparazione tra la prole legittima e quella naturale sancita dal ddl del ministro Rosy Bindi.

L'obiettivo è eliminare definitivamente dall'ordinamento ogni traccia, anche lessicale, di ingiustificata difformità di trattamento tra i figli nati nel matrimonio e quelli nati fuori, ancor'oggi distinti in "legittimi" e "naturali". Così i minori nati fuori dal matrimonio entreranno a pieno diritto nell'asse ereditario.

"La Costituzione prevede che tutti i figli siano uguali, ma nel diritto di famiglia nel codice civile - ha spiegato la Bindi - ci sono ancora discriminazioni che con questo disegno di legge vengono eliminate".

Così, con questo provvedimento, il cammino di innovazione degli istituti che disciplinano la famiglia, giunto a maturazione con la riforma del 1975, fa un deciso passo avanti e adegua l'Italia alla tendenza degli altri Paesi Ue. Attualmente l'incidenza dei bambini nati al di fuori del vincolo coniugale è intorno al 15%, cioè circa 80mila nati l'anno, quasi il doppio rispetto a dieci anni fa, quando questo valore era pari all' 8%.

Esisterà dunque un unico stato di figlio basato su due aspetti: verità biologica e assunzione delle responsabilità rispetto al minore.

Cosa cambierà in concreto?
Il ministro Bindi spiega che , intanto, a questi bambini verrà data una famiglia. Fino ad adesso esiste solo un rapporto tra figlio naturale e genitore che lo ha riconosciuto. Con le modifiche previste invece, il figlio dal momento del riconoscimento diventa parente dei parenti dei suoi genitori e perciò avrà dei nonni, zii, fratelli, cugino, con tutto ciò che ne deriva sia in termini affettivi che patrimoniali.

La figura del potestà non viene modificata, ma se ne precisa il significato. Importante, nel provvedmento, è la valorizzazione del ruolo del figlio. E' previsto come "necessario e doveroso" l'ascolto del minore in tutte le questioni e i procedimenti che lo riguardano.