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Bossi a Pontida: fratelli padani, datevi la mano
Scissione scongiurata, Maroni: la Lega è unita

"Questa è la festa della concordia. Non fate felice la canaglia romana". Così il Senatur, che però ammette: "Non va tutto bene". Fischi per Tosi, striscione con Maroni raffigurato come Pinocchio

LaPresse

"Siamo qui a Pontida perché siamo fratelli. Datevi la mano, fratelli padani". Questo l'appello lanciato al popolo leghista nel raduno di Pontida da Umberto Bossi. "Non fate felice la canaglia romana - riprende il presidente - che spera che Pontida finisca male, che magari ci meniamo. Questa invece è la festa della concordia. Qui a Pontida c'è l'amicizia". E infine, lancia l'appello: "Uno per tutti, tutti per uno. Padania libera".

Maroni: "La Lega non è divisa" - "La Lega è il futuro. Non siamo divisi". Con queste parole Roberto Maroni ha aperto il suo intervento al raduno di Pontida. "Siamo qui in tanti, abbiamo smentito i gufi che volevano la Lega finita e divisa: andate a quel paese, giornalisti di regime!", ha aggiunto. E ancora: "Siamo qui per testimoniare la nostra unità, il nostro grande progetto di macroregione per realizzare il nostro grande sogno, la Padania".

"Fisco, pronti a fare guerra a Roma" - "Se serve faremo guerra a Roma e al governo", ha aggiunto il segretario della Lega. Sul 75% delle tasse e il patto di stabilità "tratteremo - ha aggiunto -, fino al 31 dicembre abbiamo tempo per trattare, altrimenti ci impegniamo a superare autonomamente i vincoli imposti da Roma".  Maroni ha portato con sé alcune buste contenenti "i diamanti di Belsito". Nel dare l'annuncio ha ricordato l'impegno preso un anno fa quando la Lega venne travolta dalle inchieste sulla gestione dell'ex tesoriere. Maroni ha quindi  invitato i segretari nazionali a consegnare i 13 diamanti alle "sezioni più meritevoli". 

Bossi: "Basta insulti, siamo fratelli" - "Noi siamo qui per ricordare che siamo fratelli", è l'appello del fondatore della Lega, che lancia la sua proposta: "Ogni anno la base dovrà dare un giudizio sui suoi eletti, perché non possiamo dipendere solo dal Consiglio federale". "Non ho fatto la Lega per romperla, la miglioreremo", ha aggiunto. E ai militanti che protestavano ha detto: "Abbiamo capito: la base deve contare di più e conterà". "Niente insulti e niente fischi", ha chiesto prima di abbracciare Maroni.

"Non va tutto bene, ma si può rimediare" - Bossi però non nasconde le tensioni. "Chi ha detto che tutto va bene è un leccaculo. Ma tutto è ancora rimediabile", ha detto dal palco di Pontida. "Non la penso come Maroni - ha poi aggiunto - quando dice che ce ne stiamo al nord e ce ne freghiamo di Roma: noi dobbiamo combattere su tutti i fronti, anche a Roma".

Militanti espongono striscione "pro-Bossi" - In fondo al prato di Pontida appare uno striscione con la scritta "Italia di merda: secessione" e un altro con la scritta "Umberto Bossi la Lega sei tu" nel luogo in cui due anni fa fece scalpore quello che chiedeva "Maroni presidente del Consiglio subito". Sopra al palco, invece, campeggia lo slogan "Prima il Nord", ai lati il simbolo della Lega e la scritta "Verso la macroregione del Nord". Sotto il palco, tre nomi adagiati sul prato: "Bossi - Pontida - Maroni".

Fischi per Tosi e Maroni raffigurato come Pinocchio - Un nutrito gruppo di militanti veneti ha fischiato il sindaco di Verona, Flavio Tosi, per l'intera durata del suo intervento a Pontida. "Fuori, fuori" gli hanno urlato. "Tosi, Tosi" la risposta degli altri militanti. Ma sono volati anche insulti e qualche spintone fra una ventina di leghisti, dopo che alcuni di loro - sempre veneti - hanno esposto un manifesto che raffigura il segretario Roberto Maroni come Pinocchio. La scenetta è avvenuta in un angolo del pratone mentre dal palco parlavano alcuni dirigenti di secondo piano del movimento: la situazione poi è tornata alla calma.