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Riforme, il ministro Boschi in Aula: "L'ostruzionismo non ci fermerà"

Al Senato si votano gli 8mila emendamenti al ddl. Il M5S minaccia: "Metteremo centomila sassi sui binari". Il premier Matteo Renzi: "Eʼ la settimana decisiva"

maria elena boschi
ansa

Inizia al Senato il voto sugli 8mila emendamenti al ddl Riforme. "Entriamo nella settimana decisiva", afferma il premier Matteo Renzi al ritorno a Roma dal suo viaggio in Africa. "Ci potrà essere un tentativo di rallentare questo cambiamento, un ostruzionismo che ci può portare a lavorare una settimana di più ma manterremo la promessa di cambiare perché questa urgenza deriva da noi", dice il ministro Maria Elena Boschi in Aula.

Riforme, il ministro Boschi in Aula: "Lʼostruzionismo non ci fermerà"

"Sottoponiamo all'Aula un testo che è stato migliorato nei mesi grazie al contributo dei cittadini" e del Parlamento, sottolinea la Boschi. E' "innegabile l'urgenza" di approvare il testo, aggiunge il ministro delle Riforme. "Sappiamo bene che anche i lavori della Costituente hanno portato a scontri politici e dibattiti accesi, ma poi si è arrivati a una mediazione. Credo che anche oggi siamo chiamati a trovare un accordo alto nell'interesse del Paese e dei cittadini, perché le riforme costituzionali sono la premessa per le altre riforme che stiamo affrontando" e per il programma dei mille giorni che sarà presentato a settembre.

La Boschi al M5S: "Svolta autoritaria? E' una bugia" - Il ministro Boschi, rivolgendosi ai Cinque Stelle, dice: "Ho sentito alcuni parlare di svolta autoritaria. Questa è una allucinazione e come tutte le allucinazioni non può essere smentita con la forza della ragione. Non c'è niente di autoritario. Parlare di svolta illiberale è una bugia e le bugie in politica non servono".

M5S: "Metteremo centomila sassi sui binari" - "A nome del mio gruppo ribadisco al presidente del Consiglio e al ministro Boschi, di cui non ho apprezzato il senso dell'intervento, che continueremo, in questi giorni, a mettere sui binari del treno delle riforme un sasso, due sassi, centomila sassi". Così il capogruppo M5S, Vito Petrocelli, in Aula al Senato.

Italicum, il M5S riapre a sorpresa al Pd - Il Movimento 5 Stelle riapre intanto a sorpresa sull'Italicum e chiede al Pd di rispondere a 6 quesiti come condizione per far ripartire il tavolo. "Vogliamo dare ai cittadini la possibilità di avere una legge elettorale nata dal confronto tra le due principali forze politiche del Paese, e non dagli accordi segreti presi con un condannato", si legge sul blog di Beppe Grillo. Gelida la risposta dei democratici.