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Usa 2016, sondaggi Wsj: Hillary Clinton avanti di 9 punti su Trump

La candidata democratica saldamente in testa stando alle ultime rilevazioni. Il tycoon sotto pressione per le ultime gaffe e il partito pensa al siluramento

Hillary Clinton avanza nei sondaggi sulla corsa alla Casa Bianca.

La candidata democratica, secondo i dati pubblicati dal Wall Street Journal, è avanti a Donald Trump di 9 punti, con il 48% delle preferenze a fronte del 38% del candidato repubblicano.

I repubblicani vogliono silurare Trump? - Dietro il polverone che nelle ultime settimane sta offuscando la campagna elettorale di Donald Trump, nelle ultime ore sembrerebbe emergere una strada a cui nessuno, finora, osava pensare: la possibilità di un ritiro del miliardario prima del giorno delle elezioni. Secondo il diretto interessato la sua campagna non è mai stata così unita, il suo entourage nega, ma sulla stampa Usa si moltiplicano gli scenari su un voto di novembre senza Trump, pur tra mille avvertenze che si tratta di una eventualità assai remota.

Secondo il network tv Abc, che cita fonti nelle alte sfere del Grand Old Party, alcuni dirigenti repubblicani avrebbe preso in esame il percorso da seguire in caso di ritiro di Trump, mentre i grandi giornali, come il Washington Post, rilanciano l'ipotesi, e il New York Times la affida ai calcoli di bookmakers. Secondo Abc il Grand Old Party starebbe valutando tutti gli scenari, tra cui un ritiro del miliardario. Fino ad oggi nessun candidato si è ritirato dalla corsa alla presidenza, ma ci sono regole che indicano come comportarsi nel caso.

Cosa succede se Trump si ritira - Per il partito repubblicano è previsto un percorso in caso di morte del candidato o di suo spontaneo ritiro. In questa eventualità i 168 membri del Republican National Committee si dovrebbero riunire e votare un sostituto, non necessariamente scelto tra i candidati alle primarie. Il regolamento contempla anche la possibilità di riconvocare la convention per la nomination del candidato, ma esclude che questa possa decidere di allontanare un candidato non più gradito, dopo il voto del delegati nella kermesse di Cleveland.

Lo stratega di Trump: "Tutta fantascienza" - A smentire tutte le ipotesi arriva però lo stratega del Comitato Nazionale Repubblicano (Rnc), Sean Spicer, che afferma: "Trump è il candidato, punto".

Le ultime pesanti gaffe del tycoon - Ma a spingere le ipotesi di stampa ci hanno pensato le recenti scivolate di Trump in campagna elettorale: ha insultato la famiglia di un militare morto da eroe in guerra in Iraq, ha cacciato una mamma e un bambino (che stava piangendo) da un suo comizio, ha deciso di non appoggiare la rielezione del presidente della Camera Paul Ryan e del senatore John McCain e ha liquidato le vittime di molestie sessuali sul posto di lavoro consigliando loro di "cambiare carriera". Infine, il miliardario, sfuggito da giovane alla leva militare, ha detto di aver ricevuto in regalo da un sostenitore un'onorificenza riservata a chi è ferito o morto in guerra, il Purple Heart, e ha commentato che ha gradito averla avuta in modo così "facile".