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Turisti rapiti all'estero, la Farnesina può chiedere il rimborso delle spese per il rimpatrio

Il ministro Terzi avverte i viaggiatori che si improvvisano Indiana Jones e vanno in Paesi ad alto rischio: "Negli ultimi otto mesi i sequestri sono quasi raddoppiati"

Donnavventura

Il ministro degli Esteri, Giulio Terzi, avverte i connazionali che si espongono a inutili rischi per imprudenza o inesperienza nei viaggi all'estero in Paesi non sicuri. "Negli ultimi otto mesi i sequestri sono quasi raddoppiati", ha ricordato Terzi sottolineando che la legge oramai prevede che la Farnesina possa chiedere il rimborso delle spese per riportare in Italia i turisti che si improvvisano "Indiana Jones".

Il ministro ricorda che per i viaggi all'estero "si impone grande prudenza e cautela. C'è un decreto legislativo, entrato in vigore a giugno dello scorso anno, che prevede che il ministero degli Esteri possa chiedere il rimborso delle spese sostenute da persone che si espongono inutilmente a questo tipo di rischi, il rimborso di tutte le spese affrontate per riportarli in Italia".

Ovviamente la normativa distingue tra i turisti fai-da-te e gli operatori umanitari o chi per lavoro è costretto a viaggiare in Paesi nei quali essere occidentali rappresenta un pericolo.

Prudenza per chi va in Egitto
 Nelle zone del Mar Rosso come Sharm El Sheikh, Marsa Alam e Hurgada "si registrano purtroppo nuove tensioni, turbolenze e elementi di pericolosità con la presenza di tribù beduine, diventate particolarmente aggressive e responsabili di frequenti atti di intimidazione e violenza". Lo sottolinea la Farnesina in un aggiornamento del sito "Viaggiare sicuri" invitando gli italiani a "limitare le uscite dai villaggi turistici e alla "massima cautela" soprattutto in Nord Sinai dopo l'attacco di domenica.