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Un tribunale americano "ferma" una nave Costa

I giudici di una corte del Texas hanno disposto il sequestro dopo che il figlio di una vittima del naufragio allʼisola del Giglio ha chiesto un indennizzo

Reuters

Una nave del gruppo Carnival, controllata dalla Costa Crociere, la Triumph, è stata posta sotto sequestro dal tribunale del Texas, mentre era in procinto di partire dal porto di Galveston.

Il "blocco" emesso dopo la denuncia del figlio di una passeggera della Concordia, morta nella tragedia del Giglio. La notizia è stata confermata dallo studio legale Eaves. Il sequestro è stato chiesto come misura cautelativa a tutela del risarcimento.

il tribunale americano ha mandato la polizia a mettere i sigilli sul ponte della Carnival Triumph ormeggiata nel porto di Galveston. Con grande sorpresa di centinaia di passeggeri, dell'equipaggio e del comandante, ormai pronti a salpare, i poliziotti sono saliti a bordo e hanno notificato l'atto di sequestro su mandato del giudice della Divisione di Galveston della Corte Distrettuale americana. Sorpresa anche a Grosseto, dove è in corso l'incidente probatorio sul naufragio, per la richiesta della scatola nera che potrà, eventualmente, essere essere valutata solo dopo la conclusione dell'esame avviato in Italia.

Secondo la giustizia americana, dice lo studio dell'avvocato John Arthur Eaves, che ha promosso la causa, la Carnival "potrà pagare una cauzione di 10 milioni di dollari al Tribunale del Texas per dissequestrare la nave, cifra che costituirà un fondo di garanzia per la vittima ricorrente, oppure raggiungere un accordo direttamente con i legali della famiglia tedesca".

"Il magistrato texano - ha riferito in Italia un portavoce dell'avvocato Eaves - ha sposato la tesi secondo cui la morte della cittadina tedesca è da attribuire al mancato rispetto delle norme e delle procedure di sicurezza a bordo della Costa Concordia, a causa del mancato esercizio dell' opportuno dovere di controllo da parte di Carnival". "Il congruo risarcimento cui la famiglia avrà diritto giustifica, pertanto - dice ancora l'avvocato - la richiesta avanzata dai legali di un sequestro cautelativo".

Dagli Usa, il gruppo Carnival Cruise si dice "dispiaciuto per quanto accaduto" e assicura i passeggeri in partenza dal Golfo del Messico che "i nostri studi legali stanno cercando di risolvere la questione". "Siamo fiduciosi - si legge in una nota della società - che la nave possa partire".