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Dal sidecar ai cingoli: viaggiare in moto durante la Seconda Guerra Mondiale

Oltre che per gli scopi militari, i mezzi furono utilizzati in maniere più "spettacolari", come il salto attraverso cerchi infuocati

Dal sidecar ai cingoli: viaggiare in moto durante la Seconda Guerra Mondiale - foto 1
ipa

Acrobazie mortali, collaudi e corse spericolate su sidecar, motociclette e addirittura cingolati a due ruote: sono le immagini delle "imprese" dei soldati durante le Seconda Guerra Mondiale raccolte nel libro "Two-Wheeled Blitzkrieg" di Paul Garson.

Oltre che per gli scopi militari, i mezzi furono utilizzati in maniere più "spettacolari", come il salto attraverso cerchi infuocati e altre esibizioni da stuntman. Un lato "leggero", quasi giocoso, di quel terribile orrore che ha rappresentato e prodotto la Seconda Guerra Mondiale.

Allo scoppio del conflitto, ogni esercito (o quasi) aveva a disposizione un buon numero di motocicli per scopi militari. La Germania era particolarmente fornita: possedeva infatti una compagnia per ogni divisione, sia corazzata sia di fanteria, organizzata nel battaglione esplorante. Senza dubbio il veicolo più adoperato per quest'ultima mansione fu la BMW R 75, sia nella versione a due ruote sia nella versione con sidecar.

In campo alleato le motociclette furono usate in quantità minore. Una "discrepanza" che non deve sorprendere, se si considera la presenza di un numero estremamente elevato di veicoli leggeri a quattro ruote (le Jeep). Nell'esercito statunitense furono tuttavia ampiamente utilizzate sia le Harley Davidson Model WLA sia le Indian Model 74. Nel corso della guerra apparve chiaro che le unità di motociclisti non potevano essere schierate in combattimento: la difficoltà di manovrare il veicolo e le armi contemporaneamente sembrava un ostacolo troppo grande. Alcuni tentativi di montare mitragliatrici su moto con sidecar ebbero maggiore successo, ma con una sensibile riduzione dell'agilità del mezzo.

Per questi motivi l'impiego di motocicli declinò per tutto il corso della guerra, relegandone l'impiego alle unità di polizia militare o per veicolare ordini e dispacci. E l'Italia? C'è un dato interessante che riguarda il nostro Paese: nel 1939 la divisione corazzata del Regio Esercito contava in organico 54 motociclette, mentre nella divisione 1942 (o divisione corazzata tipo Nord Africa) le motociclette furono drasticamente ridotte a sole sette unità.