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Sulle spiagge persi oggetti per 5 milioni di beni

In estate sotto lʼombrellone le persone sembrano diventare più sbadate e smarriscono di tutto, dai pc alle dentiere; sulla Riviera Romagnola la percentuale più alta, seguita da Versilia e Salento

Dal Web

Spiagge italiane terre di tesori perduti. È quanto emerge da una ricerca condotta dallo studio Found!, secondo la quale solo nel mese di luglio i vacanzieri hanno dimenticato o perso oggetti sotto l'ombrellone per un valore di 5 milioni di euro.

La cifra è data dalla perdita dei più disparati tipi di oggetto, dai computer alle console, ma anche sandali e dentiere. I beni lasciati tra lettini e sdraie dai bagnanti sono in particolare portamonete (69% del totale), occhiali (58%), gioielli (54%) e computer (21%). E la somma è destinata ad aumentare, visto che il periodo dove si registrano più smarrimenti è proprio il mese di agosto.

Secondo i 200 bagnini e responsabili interpellati, il momento della giornata dove le persone sono più distratte è la mattina, quando ci si prepara ad indossare il costume. Di conseguenza, anche la sera fa registrare un alto numero di dimenticanze, al momento di rientrare a casa o in hotel; molto alta anche la percentuale derivante dagli improvvisi acquazzoni estivi, quando lasciare la spiaggia diventa una corsa caotica contro il tempo.

Le categorie più “sbadate” sono quella delle mamme (27%), degli anziani (24%) e dei sigle trentenni (17%), sia maschi che femmine. Spesso poi la colpa della perdita viene fatta ricadere sul partner o i figli e, in parte minore, sul personale poco attento al via vai sulla sabbia. La Riviera Romagnola (34%) guida la classifica degli impianti balneari dove si smarrisce più di sovente, seguita dalla Versilia (29%) e dal Salento (23%).

In questo scenario è nata così la figura del “beach hunter”, cacciatori di tesori che si danno da fare per recuperare questi beni. È finita l'era del metal detector che segnalava monetine e anelli, ora il piatto si è fatto ricco ed è ben visibile a occhio nudo.