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Istat: nel 2014 il Pil resta negativo (-0,3%) Per la crescita bisogna aspettare il 2015

Dopo tre anni di riduzione, rileva lʼIstituto di statistica, torna a crescere la spesa delle famiglie. Cattive notizie invece sul fronte degli investimenti

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L'Istat prevede un calo del Pil dello 0,3% nel 2014, in linea con le stime del governo, contenute nel Def. Vanno meglio le previsioni per il 2015, dove dovrebbe essere un ritorno alla crescita, con un aumento dello 0,5% (+0,6% nel Def), a cui seguirebbe un rialzo dell'1% nel 2016. Rispetto alle sue precedenti stime l'Istat rivede al ribasso il Pil di quest'anno di 0,9 punti.

Istat: nel 2014 il Pil resta negativo (-0,3%) Per la crescita bisogna aspettare il 2015

Fine della recessione nel 2015 - La fine della recessione è dunque prevista per il 2015, ma si tratterà di un'uscita graduale. L'Istat sottolinea inoltre come "l'attuale scenario di previsione sia caratterizzato da elevati livelli di incertezza". "Gli ampi margini di variabilità - evidenzia - sono legati all'evoluzione del commercio internazionale, alle condizioni di incertezza economica e politica che influenzano gli operatori economici nelle loro decisioni e all'efficacia dei recenti provvedimenti normativi contenuti nella legge di Stabilità".

Effetti manovra positivi sul 2014, ma poi nulli - I provvedimenti adottati con la manovra, aggiunge l'Istat, avranno un "impatto netto marginalmente positivo nel 2014 ed un effetto cumulativo netto nullo nel biennio successivo" per il bilanciamento tra la spinta del bonus degli 80 euro e gli effetti negativi derivanti dalla clausola di salvaguardia, con l'eventuale aumento dell'Iva.

In rialzo dopo 3 anni la spesa delle famiglie- Dopo tre anni di riduzione, rileva poi l'Istituto nazionale di statistica, la spesa delle famiglie nel 2014 segnerà un aumento dello 0,3%, in parte grazie all'effetto di una riduzione della propensione al risparmio. Pur in presenza di una dinamica eccezionalmente bassa dell'inflazione, il potere d'acquisto delle famiglie risulterà sostanzialmente invariato rispetto al 2013.

Nel 2014 investimenti giù del 2,3% - Cattive notizie sul fronte degli investimenti, che subiranno un'ulteriore contrazione nell'anno in corso (-2,3%). Ciò, sottolinea l'Istat nel rapporto semestrale sulle prospettive per l'economia italiana, "nonostante un lieve miglioramento delle condizioni di accesso al credito e del costo del capitale".

Mercato del lavoro, primi segnali di stabilizzazione - "Dopo un lungo periodo di flessione - comunica l'Istat - il mercato del lavoro italiano mostra i primi segnali di stabilizzazione. L'occupazione continuerà comunque a contrarsi nel 2014 (-0,2% in termini di unità di lavoro rispetto al 2013)", con il tasso di disoccupazione che quest'anno raggiungerà il 12,5% per poi scenderà lievemente il prossimo anno, fermandosi al 12,4%, con un un "contenuto" aumento dell'occupazione (+0,2%).