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I vantaggi della laurea: maggiori opportunità lavorative e salari più alti

A cinque anni dalla tesi, lʼoccupazione tra i laureati è prossima al 90%. Tuttavia cresce il costo dellʼistruzione universitaria

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La laurea offre ancora molte opportunità.

Nonostante gli effetti della crisi economica, a cinque anni dalla discussione della tesi, i laureati hanno maggiori possibilità lavorative (circa il 90% risulta occupato) e percepiscono paghe più cospicue rispetto a chi ha conseguito solo il diploma di maturità. Eppure nel corso degli ultimi anni il numero degli studenti che hanno deciso di proseguire gli studi tra i banchi di una facoltà è diminuito. Un calo dovuto probabilmente anche all'aumento del costo dell'istruzione universitaria.

Secondo l'ultimo rapporto di Almalaurea, ad un anno dalla laurea triennale il 66% dei laureati trova un'occupazione. Percentuale, quest'ultima, che sale al 70% nel caso di chi, invece, ha conseguito una laurea magistrale. A cinque anni dalla laurea l'occupazione, indipendentemente dal titolo conseguito, è vicina al 90%. Ma con il passare del tempo la laurea garantisce maggiori opportunità lavorative (a cinque anni dalla laurea l'occupazione, indipendentemente dal titolo conseguito, è vicina al 90%) e compensi più elevati (fatto 100 il compenso dei diplomati, i laureati guadagnano circa il 50% in più).


Eppure, una volta superato con successo l'esame di maturità, sempre più giovani hanno deciso di interrompere gli studi. Negli ultimi anni il numero degli immatricolati è diminuito: dall'anno accademico 2007-2008 al 2013-2014 le iscrizioni sono scese di circa 40 mila unità, secondo i dati del Ministero dell'Istruzione (Miur). Un calo dovuto forse anche ai costi dell'educazione universitaria, cresciuti rispetto al 2011. Come dimostrato da uno studio di Federconsumatori.


Il computo di Federconsumatori include tutte le voci di spesa annualmente affrontate da una famiglia di uno studente universitario fuori sede: affitto, bollette, trasporti, libri di testo, materiale didattico e tasse universitarie. A giudicare dai risultati, i costi risultano elevati sia per gli studenti con un reddito che rientrano nella II fascia (reddito Isee pari o inferiore ai 10 mila euro annui) sia per quelli che fanno parte della III fascia (reddito Isee pari o inferiore ai 20 mila euro l'anno). Una volta affittata una stanza singola, ad esempio, i primi spendono mediamente 9.297,47 euro annui (+4,7% rispetto al 2011). Qualcosina in meno rispetto ai secondi, chiamati ad un'esborso complessivo pari a 9.613,45 euro l'anno (+4,18% rispetto al 2011).


Il discorso prende una piega leggermente diversa per chi frequenta un'Università con sede nella stessa provincia di residenza. In questo caso i costi, relativi esclusivamente alle spese per lo studio, ammontano a 1.504,04 euro annui per gli studenti con un reddito da II fascia (+11,72% rispetto al 2011) e 1.820,02 euro per quelli con un reddito da III fascia (+7,78% rispetto al 2011).