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Ilva, i Riva chiederanno lo sblocco dei fondi Zanonato: "Così sarà ripresa la produzione"

Ferrante: "Prematuro parlare di cassa integrazione. Abbiamo fretta di ripartire"

LaPresse

Il gruppo Riva "chiederà al gip di poter disporre delle somme sequestrate per poter riavviare l'attività produttiva". Ad annunciarlo è il ministro dello Sviluppo economico, Flavio Zanonato, al termine dell'incontro con i Riva e il custode giudiziario. Per la norma ad hoc da portare in Consiglio dei ministri, ha aggiunto Zanonato, "potremmo prenderci un po' di tempo".

Al confronto al ministero, oltre a Zanonato, c'erano il responsabile del Lavoro Enrico Giovannini, il rappresentante della famiglia Riva Bruno Ferrante, l'amministratore unico di Riva Acciaio Cesare Riva e il custode giudiziario dei beni Mario Tagarelli. "Stiamo cercando un percorso che risolva il problema - ha detto il ministro dello Sviluppo -. C'è la volontà di farlo in tempi rapidissimi". E ha spiegato che "l'azienda sta già scrivendo al gip per vedere se sia possibile sbloccare i fondi, che invece finirebbero nel Fondo unico di giustizia, all'interno della norma attuale", cioè l'articolo 104 bis delle norme di attuazione del Codice di procedura penale.

Quanto alla istituzione di un articolo 104 ter, di cui aveva parlato lo stesso Zanonato in audizione alla Camera, il ministro ha detto: "Sicuramente la faremo, ma potremmo prenderci un po' di tempo".

Ferrante: "Prematura la cassa integrazione" - Dopo l'incontro Ferrante ha detto che "il tema della cig non è stato posto, perché ritenuto prematuro e prima vengono valutate altre strade". Il rappresentante dei Riva ha poi aggiunto che i lavoratori "hanno ricevuto lo stipendio di agosto, ma abbiamo fretta di ripartire per poter pagare gli stipendi di settembre il 10 ottobre". L'incontro "è stato molto positivo e costruttivo" e "immediatamente chiederemo chiarimenti sul perimetro dei beni sequestrati e quali possiamo utilizzare".

"Abbiamo esaminato - ha continuato Ferrante - tutti i problemi conseguenti al sequestro: è stato utilissimo per evidenziare il problema con l'obiettivo di riprendere al più presto l'attività". I Riva chiederanno all'autorità giudiziaria anche di "utilizzare le linee di credito per farci ripartire, dobbiamo fare presto". E comunque, ha concluso, "tutta questa discussione rende evidente come la decisione di chiudere gli stabilimenti non fosse una ritorsione ma un passaggio obbligato".