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Consumi in flessione, Sangalli: "Mai così male"

Il presidente di Confcommercio: "Calo di dimensioni mai avute in 70 anni di Repubblica italiana". Fischi al ministro dello Sviluppo, Flavio Zanonato, che parla dellʼaumento dellʼIva

LaPresse

I consumi delle famiglie registrano una flessione di dimensioni mai avute in quasi 70 anni di vita della Repubblica italiana. Lo afferma una ricerca Confcommercio-Cer presentata in occasione dell'assemblea dell'organizzazione. "Consumi, crescita e occupazione picchiano già al ribasso da troppo tempo", ha detto il presidente di Confcommercio, Carlo Sangalli. E l'assemblea ha fischiato il ministro Zanonato che parlava dell'aumento dell'Iva.

Allontanare lo "spauracchio" dell'aumento dell'Iva - Sarebbe "benzina sul fuoco della recessione". Sangalli ha quindi chiesto alla politica di agire "tempestivamente e in profondità" di fronte a una crisi che ha fatto tornare i consumi ai livelli del 2000. "Va scongiurato tempestivamente l'ulteriore aumento dell'Iva di un punto", ha detto il presidente in occasione dell'assemblea annuale di Confcommercio, spiegando che "l'impatto di questo aumento sui consumi, sulla crescita e sull'occupazione sarebbe davvero benzina sul fuoco della recessione".

Fischiato Zanonato - "Vorrei essere qua per dire che non aumenteremo l'Iva, ma non è che non voglio, non lo non posso al momento fare". Così ha replicato alla richiesta di Sangalli il ministro dello Sviluppo, Flavio Zanonato, che si è attirato in questo modo i fischi e le contestazioni da parte della platea. "Spieghiamoci, cerchiamo di capirci - ha detto ancora rivolto alla platea - figuratevi quando mi piacerebbe... ma l'incremento di gettito è già in bilancio, occorre trovare altri soldi tagliando la spesa... mi scuso - ha replicato al rumoreggiare dei commercianti - se in 40 giorni non abbiamo risolto il problema".



"Per recuperare potere d'acquisto bisognerà aspettare fino al 2036" - Secondo il rapporto del Centro Europa Ricerche(Cer) presentato all'assemblea, "a causa della crisi, ogni famiglia italiana ha registrato, in media, una riduzione del proprio potere d'acquisto di oltre 3.400 euro. La dimensione raggiunta dalla caduta dei redditi è tale che, se pure si riuscisse a tornare alle dinamiche di crescita pre-crisi, bisognerebbe comunque aspettare fino al 2036 per recuperare il potere d'acquisto perduto".

"Tocca alle politiche Ue e di Roma contrastare la recessione" - "Inutile girarci intorno: senza un cambiamento profondo delle politiche, in Europa e in Italia, non se ne esce", ha detto Sangalli, sottolineando che l'Unione deve capire che "non c'è contrasto della recessione e impegno per l'occupazione senza una più robusta domanda interna". "C'erano una volta i consumi...", ribadisce con amara ironia Sangalli, sottolineando come "siano tornati ai livelli del 2000".

"Togliere Imu a imprese" - ''Agire tempestivamente. Lo si è iniziato a fare con la sospensione dell'Imu, ma bisogna ora proseguire con un'organica revisione della tassazione degli immobili''. E' il parere di Sangalli. Revisione per dare ''solide fondamenta alla finanza comunale'' ma che prenda atto ''dell'insostenibilità dell'attuale carico sugli immobili strumentali delle imprese, compresi negozi e alberghi, per i quali va consentita la deducibilità del reddito d'impresa e anche dell'Irap''.

"Stretta creditizia si aggrava, banche italiane riducano i costi" - 
Le imprese sono ''messe duramente alla prova da una stretta creditizia che permane e anzi si aggrava''. Sangalli ha affermato che ''come se non bastasse, in Italia, i servizi bancari sono più cari che negli altri Paesi europei'' e invita a ''affrontare finalmente la riduzione dei costi'' della moneta elettronica.

"Nel declino per scelte politiche sbagliate" - "Nel declino dell'Italia non vi è nulla di ineluttabile. Non siamo vittime di un destino cinico e baro. Scontiamo invece scelte sbagliate e scelte mancate. Oggi però non possiamo più permetterci né le prime né le seconde'', ha concluso.