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Marchionne: "Non cerco aiuto da Italia né Ue" Fiat, "Confindustria? Non mi manca"

Lʼamministratore delegato del gruppo Fiat parla dal Salone dellʼAuto di Parigi "Gestiremo la crisi da soli"

LaPresse

L'amministratore delegato della Fiat, Sergio Marchionne, parlando al Salone dell'Auto di Parigi, ha spiegato che la Fiat intende gestire la crisi in autonomia: "Non cerchiamo aiuto né dall'Italia né dall'Europa" ha affermato. In merito alla fusione tra Chrysler e Fiat, Marchionne l'ha definita "un atto dovuto" spiegando che è un processo ancora "da completare".

"Problema è sovracapacità. Chiedo pazienza"
"Senza Chrysler avremmo sofferto le pene dell'inferno in Europa", ha aggiunto l'a.d. di Fiat che, per far fronte alla crisi, chiede pazienza. "Il vero problema è la sovracapacità in Europa. Devo sapere come recuperare gli investimenti, chiedo pazienza per scegliere nei tempi idonei. Non voglio essere messo in un angolo da alcune forze che cercano di costringere la Fiat a sbagliare", ha specificato il n.1 del Lingotto.

"Discesa mercato auto europeo non è finita"
Marchionne ha fatto poi una previsione pessimistica del settore: "La discesa del mercato europeo dell'auto non è finita. L'Italia a fine anno non arriverà a 1,4 milioni. Sono numeri che non ricordo mai, non ho mai visto. Di fronte a questo mercato ho risposto come ogni altro imprenditore rallentando sulle scelte, aspettando maggiore chiarezza per il futuro", ha ipotizzato. "Se le condizioni non cambiano - ha aggiunto - dovremo mettere tutto di nuovo in gioco". Di conseguenza, "il ritiro di Fabbrica Italia non ha niente a che fare con la Fiom".

"Cambiare il fisco per favorire l'export"
Bisogna cambiare il fisco per favorire l'export, ha aggiunto Sergio Marchionne riferendosi a quanto contenuto nel comunicato congiunto fatto con il governo italiano dopo l'incontro della scorsa settimana. "Durante la riunione a Palazzo Chigi "non abbiamo chiesto fondi e interventi - ha sottolineato ancora Marchionne - abbiamo semplicemente spiegato che la situazione europea è da gestire e che non puo' essere ignorata o curata con un cerotto".

"Zero proposte per impianti italiani"
Dopo aver affermato che Mazda non è interessata a produrre in Italia, alla domanda se ci sia qualche costruttore estero interessato a produrre negli stabilimenti in Italia, l'A.d. di Fiat ha risposto: "Zero, non ho ricevuto alcuna proposta". Ma ha assicurato: "Non ho rinunciato, continuerò a cercare un partner finché sarò in Fiat". Comunque sia, riguardo alla vendita dell'Alfa Romeo, "la risposta è sempre la stessa, che è no".

"Farò di tutto per tenere impianti italiani aperti"
In ogni caso, ha promesso: "Farò tutto quello che serve per tenere gli impianti italiani aperti. Fiat negli ultimi tre anni in Italia ha investito 5 miliardi".

"Modelli nuovi? Stare con orecchie basse"
A chi gli chiedeva se l'azienda avesse in programma modelli nuovi, Marchionne ha risposto: "E' un momento delicato, dobbiamo stare con le orecchie basse, si deve stare attenti".

"Confindustria non mi manca"
Marchionne ha rivendicato l'autonomia del gruppo anche dall'associazione di categoria: "Sono contento di come sto adesso. Non mi manca Confindustria, né il rito né tutto il contorno". Poi ha proseguito: "Siamo stati chiari quando siamo usciti, non sono cambiate né le prospettive né gli atteggiamenti di Confindustria nonostante il cambiamento dei vertici. Abbiamo obiettivi diversi", ha aggiunto. "Ho invece un rapporto ottimo con l'Unione Industriale con cui abbiamo un forte legame anche per ragioni storiche", ha riferito.

"Mario diventerà un nome santo"
Marchionne ha avuto parole di stima per il premier Monti e per il governatore della Bce Draghi: "Mario diventerà un nome santo dopo questa esperienza, gli dobbiamo molto di più di quanto finore il Paese gli ha riconosciuto".

"Acea? Se chiedono le mie dimissioni, Fiat esce"
"Se il consiglio dell'Acea chiede le mie dimissioni da presidente, allora la Fiat uscirà dall'associazione. Aspetti domani mattina". Queste le parole di Marchionne, anche numero uno dell'Associazione costruttori europei, che si riunisce appunto domani sotto la sua presidenza.