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Future mamme: la sindrome del nido in gravidanza

Come affrontare un periodo molto particolare dei nove mesi dʼattesa

La gravidanza è un periodo costellato da una varietà così ampia di stati d'animo, che è davvero complesso riuscire a catalogarli tutti.

Però, ci sono alcune fasi della dolce attesa comuni a quasi tutte le future mamme e molto particolari. È il caso, per esempio, della cosiddetta "sindrome del nido" in gravidanza. Si tratta di quella sorta di smania di sistemare e preparare la casa, tipica dell'ultimo trimestre di gravidanza. La mamma inizia a fare lavori anche molto pesanti, come cambiare le tende o pulire a fondo ogni angolo di ciascuna stanza. Per non parlare del lavoro certosino di pulizia e sistemazione ossessiva del guardaroba del nascituro. La caratteristica di questo momento della gravidanza è che la voglia di sistemare casa assume la forma di una specie di ossessione, che non sente né fatica né eventuali raccomandazioni di medico e familiari riguardo ai lavori più pesanti.

Lasciare fare - Il primo consiglio riguardante la sindrome del nido in gravidanza, è dedicato al partner e ai familiari: lasciar fare alla futura mamma. Infatti, si tratta di un'esigenza del tutto fisiologica che nasce da un ancestrale bisogno di accogliere e preparare un ambiente il più possibile caldo e adatto al piccolo che arriverà. Parenti e amici potranno restare sconvolti da tutto il lavoro fisico di cui è capace una mamma in queste circostanze, ma a poco serviranno i consigli sul rallentare o aspettare.

Delegare i lavori più pesanti - Delegare non è una parola molto amata dalle mamme. Eppure, spesso sarebbe la scelta migliore per rispettare il proprio corpo e le proprie energie. E questo vale anche e soprattutto per le future mamme alla fine della gravidanza. A maggior ragione se si hanno altri bambini, fa caldo, la pressione si alza e ci si sente gonfie. Se possibile, per assecondare la sindrome del nido in gravidanza senza far danni, sarebbe saggio delegare al partner, o a terzi, attività pesanti come la pulizia dei vetri, il cambio delle tende o il cambio degli armadi con relativi mucchi di abiti da trasportare per casa.

Occuparsi del guardaroba del bebè - Un'attività che può dare molta soddisfazione alla futura mamma, senza però appesantirla di fatica, è occuparsi dei vestiti e della biancheria per il piccolo in arrivo. Dunque, sì allo shopping e alla sistemazione dei body, dei calzini e delle tutine. Questi gesti, colmi di tenerezza, appagano la mamma e non richiedono particolari sforzi. Così come mettere in ordine tutto il necessario per il bagnetto e la toilette quotidiana del neonato. O, ancora, fare e spuntare liste (le liste sono un ottimo sfogo in caso di sindrome del nido) o preparare la valigia per l'ospedale.

Alternare attività e riposo - Fortunatamente la sindrome del nido arriva di solito alla fine della gravidanza, quando si suppone che la mamma sia già in maternità e, dunque, perlomeno sgravata dal peso del lavoro fuori casa. In ogni caso, è bene alternare i lavori in casa a momenti di rigenerante riposo da dedicare a un bagno, una telefonata alle amiche, uno spuntino sano, una passeggiata calmante nel verde, una siesta con tisana rilassante.