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Palermo: 23enne trovato morto in casa, è giallo. Molto grave una donna

Il giovane non è stato ucciso dal monossido di carbonio, come si era pensato inizialmente. I carabinieri: nellʼabitazione non cʼerano stufe accese. Aperte tutte le ipotesi

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Non è stato il monossido di carbonio a uccidere Giacomo La Cova, il 23enne trovato morto nella casa del nonno nelle campagne di Gratteri (Palermo). Accanto al cadavere, in fin di vita, c'era la 46enne con cui il giovane intratteneva una relazione. A escludere l'ipotesi sulle cause della morte sono i carabinieri, che hanno accertato che nella casa i riscaldamenti non erano accesi.

Entrambi sono stati trovati con la bava alla bocca, come se fossero stati vittime di un'intossicazione. Sulle prime si è pensato alle esalazioni di monossido di carbonio provenienti da una stufa, che però era spenta. I carabinieri, coordinati dalla procura di Termini Imerese, sembrano propendere al momento per l'ipotesi dell'avvelenamento, e per questo hanno sequestrato resti di panini e bottiglie trovati in casa, oltre agli indumenti. Non si escludono però altre piste.

I due sono stati trovati da un cugino del ragazzo, allertato dalla nonna che si è insospettita quando ha visto l'auto di Giacomo e quella della donna ancora parcheggiate davanti alla casa. Era insolito che lei trascorresse la notte a Gratteri: divideva un appartamento con il marito a Cefalù, con il quale, però, era di fatto separata. L'uomo, interrogato dai carabinieri, ha spiegato che sabato sera la moglie aveva cenato con lui, e solo dopo era uscita senza più fare ritorno. Giacomo e la donna, dunque, avrebbero mangiato separatamente e questo non lascia propendere per una tossicosi alimentare.

La procura ha disposto l'autopsia sulla salma di Giacomo, trasportata all'obitorio del reparto di Medicina legale del Policlinico di Palermo, mentre la donna è ricoverata alla Rianimazione del Civico, sempre nel capoluogo siciliano, dove è giunta con un elicottero del 118. Le sue condizioni sono giudicate gravissime. Intanto, incredulità, rabbia e dolore accomunano su Facebook i commenti di amici e parenti di Giacomo, che hanno postato sul social network foto, canzoni e ricordato episodi di vita vissuta. Il cugino Salvo Viola scrive: "Mi facevi arrabbiare quando mi prendevi in giro, ma tu sei sempre stato buono. Ricordi quante risate insieme?".