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Fatima, la jihadista italiana: "Uccido gli infedeli per amore di Allah"

I messaggi di Maria Giulia Sergio mandati dalla Siria ai familiari tra messaggi deliranti di catechizzazione religiosa e inviti minacciosi a raggiungerla in Siria

sergio jihadista
ansa

"Non vedo l'ora di morire martire per lo Stato Islamico. Dobbiamo ammazzare i miscredenti per allargarlo". E' il filo conduttore dei messaggi firmati da Maria Giulia Sergio, ribattezzata Fatima, la jihadista italiana andata in Siria con il marito albanese Aldo Kobuzzi (Said), rivolti ai suoi familiari in Italia perché la raggiungessero. A fare anche loro la guerra santa.

I messaggi Fatima li mandava via Skype, scrive la "Repubblica", alla sorella Marianna, alla madre Assunta, al padre Sergio: "Venite anche voi in Siria. Noi qui stiamo ammazzando i miscredenti per poter allargare lo Stato Islamico ok? Non vogliamo essere amici dei miscredenti. A noi non serve niente di quello che fanno loro, è questo che dovete capire".

E poi, avanti con inviti al limite delle minacce e deliranti messaggi di catechizzazione. "E' finito il tempo che il musulmano sta nella terra della miscredenza, quello era il tempo dell'ignoranza, adesso c'è il khalifa, lode ad Allah".

Regola numero uno, dice la donna, è "uccidere i miscredenti". E chi non può andare nel cuore dello Stato Islamico, in Siria, faccia la sua opera di "conversione" dove si trova. Ma i suoi familiari devono raggiungerla. E lei si offre di organizzare il viaggio "con i mujaheddin". "Perché qua ci amiamo tanto nell'Islam, siamo fratelli, non c'è egoismo".

Insomma, Fatima è straconvinta che quello dove si trova sia lo Stato perfetto, il "paradiso", con cibo, assistenza sanitaria, regole rigide nell'abbigliamento. I mujaheddin lasciano tutto per amore di Allah, dice ai suoi, "vengono qui e ce ne sono alcuni di 15-16 anni che ammazzano 50 miscredenti. Questo è quello che dobbiamo fare per allargare lo Stato islamico".

Fatima riesce a convincere la sorella Marianna, il padre Sergio è più incerto perché dovrebbe lasciare il lavoro, mentre la mamma Assunta ha la nonna a cui badare. E al papà dice: "Sono loro che devono essere nostri schiavi, i miscredenti, non noi. Non stai bene di salute, vai a lavorare per questi maledetti che uccidono i nostri fratelli. Unirsi alla Jihad è un obbligo religioso. Chi non ha aderito al patto con Al Baghdadi si aspetti l'ira di Allah". E alla mamma: "La nonna è una miscredente, non devi preoccuparti di lei". E l'appello finale: "Prendete i 25mila euro e venite qui per salvare la vostra anima dall'inferno".

Sembra che tutto sia pronto per il viaggio, ma poi alla fine papà Sergio "ha firmato per rimanere al lavoro", dice Marianna a Fatima. Immediate le minacce della jihadista: "Non potrò mai più volervi bene, siete nelle mani di satana". E l'auspicio: "Non vedo l'ora di morire martire, che dio lo accetti".