Rabbia Usa, Amanda tra i mafiosi
Può una foto segnaletica della polizia incrinare i rapporti tra Italia e Stati Uniti? La risposta pare essere sì.
Basta fare un giro negli uffici di via Tuscolana a Roma e guardare i volti ritratti in quello che, in gergo, si potrebbe definire "muro della vergogna". Amanda Knox vicino a Bernardo Provenzano: la polemica è subito servita, con annessa interrogaziona parlamentare di Girlanda (Pdl)
Tra super boss mafiosi e killer seriali già giudicati e condannati, spunta il ritratto di Amanda "viso dangelo" Knox per la quale è da poco iniziato il processo dAppello per lomicidio della studentessa britannica Meredith Kercher. Ed è proprio questo il problema, perché quella foto campeggiava sul muro della vergogna già da prima che la studentessa americana fosse stata condannata in primo grado.
A far scoppiare la polemica è un video pubblicato su Youtube in cui Edgardo Giobbi, capo reparto presso gli uffici di via Tuscolana a Roma della polizia scientifica, mostra laffissione della fotografie "incriminata" lasciandosi scappare qualche commento di troppo. Oltre allindignazione del sito web www.injusticeinperugia.org che si adopera per difendere la Knox dallaccusa di omicidio, la vicenda è stata sollevata anche dallonorevole Rocco Girlanda, membro della Commissione Giustizia della Camera dei Deputati e presidente della Fondazione Italia Usa.
Girlanda ha così presentato uninterrogazione diretta al ministro dellInterno per chiedere la rimozione della fotografia. Scrive Girlanda: "Tale ritratto è stato affisso presso gli uffici della polizia prima ancora dellinizio del processo di primo grado e accompagnato da discutibili dichiarazioni alla stampa del suddetto dirigente, presenti anche nel video citato, dove egli sostiene che uninvestigazione unicamente psicologica, e senza nessun altro ausilio tecnico-scientifico, ci ha consentito di arrivare in brevissimo tempo allindividuazione dei colpevoli".
Ma non è tutto. Secondo Girlanda il video sarebbe già stato tradotto e inviato in America, suscitando irritazione e un po di imbarazzo: Il video in oggetto è stato tradotto e diffuso anche negli Stati Uniti, alimentando non senza ragione le accuse verso il nostro Paese di aver raffigurato tra i tre imputati nel processo di Perugia unicamente una cittadina americana, in attesa di giudizio, affiancandola peraltro ai più noti capimafia destinatari di condanne in via definitiva a numerosi ergastoli.