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Cremona, maltrattamenti al canile

Cani immobilizzati con corde, lacci e cappi prima di essere uccisi senza motivo.

Iniezioni letali con analgesici e maltrattamenti di ogni tipo. Teatro delle sevizie, il canile di Cremona, dove nel marzo 2009 i carabinieri del Nas trovarono 25 cani e sette gatti morti in una cella frigorifera. Il gip Clementina Forleo del tribunale di Cremona ha aperto un'inchiesta e dato incarico a un veterinario di accertare le cause della morte degli animali.

I primi risultati della perizia compiuta dal veterinario Rosario Fico, responsabile della sezione di Grosseto dell'Istituto Zooprofilattico sperimentale delle Regioni Lazio e Toscana, sono agghiaccianti. Ecchimosi, ematomi ed emorragie, segni di maltrattamenti costanti e immotivati. Il perito ha accertato che 12 cani e due gatti sono stati uccisi con iniezioni di Pentothal, un analgesico non registrato in Italia come eutanasico, ma usato come tale. Le soppressioni, inoltre, sarebbero state del tutto immotivate: "Uccisi - si legge nella perizia - senza che i cani manifestassero patologie tali da giustificare la loro soppressione".

I racconti sono raccapriccianti: cinque cani, tra cui un cucciolo, sarebbero morti per sbranamento. Dalle indagini emerge come nel canile "sia stato dichiarato il falso sulle cause della morte di altri animali": i cani "risultavano essere stati soppressi, in molti casi, senza una motivazione legittima e dopo aver subito un traumatico contenimento fisico".

Intanto su Facebook è stata lanciata una petizione affinché "il comune di Cremona allontani dal canile sia l'associazione che gestisce il canile, compresi i volontari, sia quella che ha denunciato il tutto e metta garanti esterni ai fatti". Il gruppo ha il supporto di oltre 800 persone.