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Monticchio, "paese fortunato"

Tutti illesi a meno di un km da Onna

Un solo chilometro di distanza ha fatto la differenza tra Onna e Monticchio.

Nel primo borgo il sisma ha raso al suolo il 90% delle case e ucciso 39 persone, un quinto degli abitanti. A Monticchio, due passi più in là, la scossa di lunedì notte miracolosamente ha provocato solo lievi danni, né un morto né un ferito tra i mille residenti. L'unica vittima originaria di Monticchio è una donna di 60 anni, che viveva ad Onna.

"Quando al mattino - racconta un'anziana sopravissuta di Onna - quelli di Monticchio sono venuti a vedere cos'era successo qui si sono fatti il segno della croce". "Il terremoto ha fatto come la grandine - aggiunge il marito della donna - qui ha colpito duro, di là non ha neanche sfiorato il paese". A Monticchio c'è da restare increduli: le case sembrano intatte, solo qualche crepa e qualche cornicione caduto dalle palazzine più vecchie. La forza dei 5.8 Richter, che ha abbattuto L'Aquila, non pare essere passata di qui.

La gente di Monticchio si sente fortunata. "Lunedì mattina, appena ha fatto luce - racconta un operaio comunale - siamo saliti sul Monte della Croce e abbiamo guardato i paesi attorno: il terremoto era passato da Castelnuovo, Poggi Picenza, San Gregorio, Onna, Fossa, Bazzano. Era come se la scossa avesse girato attorno al monte, saltandoci".

Tra gli abitanti di Monticchio qualcuno invece è più fatalista, e chiama in causa la "sfortuna" storica di Onna. Una donna ricorda il duro prezzo pagato da questo piccolo paese anche durante la seconda guerra mondiale, 17 persone trucidate dai nazisti l'11 giugno 1944, due giorni prima della Liberazione.