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Eluana, critiche alla Cassazione

Carfagna: "Equivale ad uccidere"

Dure critiche alla Cassazione dopo la sentenza che autorizza la sospensione dell'alimentazione artificiale a Eluana Englaro.

"Togliere alimentazione e idratazione a un essere umano ancora in vita equivale a ucciderlo", ha detto il ministro Mara Carfagna. Le fa eco il parlamentare Savino Pezzotta: "Siamo di fronte a una situazione raccapricciante". "Ora occorre una legge sul testamento biologico", ha detto invece Fabrizio Cicchitto.

La Cei constata che la vita di Eluana "è ormai incamminata verso la morte". I vescovi italiani partecipano "con delicato rispetto e profonda compassione alla sua dolorosa vicenda" ma non possono "fare a  meno di richiamare alla loro resposabilità morale quanti si stanno adoperando per porre termine alla sua esistenza", si legge in un comunicato della presidenza della Conferenza episcopale italiana.

Dopo la decisione della Cassazione, secondo la Cei, "si fa più urgente riflettere sulla convenienza di una legge sulla fine della vita, dai contenuti inequivocabili nella salvaguardia della vita stessa, da elaborare con il più ampio consenso possibile da parte di tutti gli uomini di buona volontà". 

"E' una decisione molto grave, sotto tutti i profili", afferma monsignor Rino Fisichella, presidente della Pontificia Accademia per la Vita. "Per quanto mi concerne è grave dal punto di vista etico e morale. Forse potranno trovare delle giustificazioni nei cavilli procedurali e nelle interpretazioni del linguaggio. Nella sostanza però - ha detto ancora Fisichella - rimane un fatto del tutto grave ed estraneo alla cultura del popolo italiano, un fatto di una gravità assoluta per quanto riguarda un attentato alla vita".

Una sentenza che fa discutere
"Con la sentenza di oggi viene scritta una delle pagine più tristi della nostra storia. Eluana Englaro è condannata a una morte terribile e disumana, per fame e per sete, da un Tribunale. E' una decisione che ricade su tutti noi, sulla vita dei cittadini, e che può spalancare di fatto le porte dell'eutanasia". Lo affermano in una nota i parlamentari Saltamartini (Pdl), Polledri (Lega), Bocciardo (Pdl), Binetti (Pd), Di Virgilio (Pdl), Mosella (Pd), Santolini (UDC), Calgaro (PD), Bobba (PD), Pagano (Pdl), Vignali (Pdl), Lupi (Pdl), Volontè (UDC), Laura Molteni (Lega) e Renato Farina (Pdl).

"E' stata finalmente privilegiata la strada della libera volontà della persona, anche se in assenza di una legge che stabilisca quando si è in presenza di un accanimento terapeutico ingiustificato". Lo afferma Chiara Moroni (Pdl). "La storia di Eluana è l'ennesima dimostrazione di quanto sia necessaria una legge che valorizzi l'autodeterminazione della persona. La politica si assuma le proprie responsabilità e colmi al più presto il vuoto legislativo".

"E' stata rispettata la volontà di Eluana e il suo diritto a una morte naturale. Ora si conceda a lei e alla sua famiglia di concludere questa fase delicata al riparo dai riflettori, nella piena legittimità derivante dalla sentenza". Così Ardemia Oriani, consigliere regionale del Pd.