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Bolzano: no al cinque in condotta

LʼAlto Adige boccia il decreto Gelmini

Nel 2009 gli studenti dell'Alto Adige non avranno sorprese.

Contrariamente a quanto stabilito dal decreto Gelmini, che ha reintrodotto il voto in condotta e il maestro unico, la giunta provinciale ha infatti deciso di non applicare le contestate disposizioni nazionali. Come riporta La Stampa, dunque, con il cinque in condotta a Bolzano gli alunni più scalmanati non rischieranno di essere bocciati e i più piccoli avranno più maestri.

Per i 60mila ragazzi sudtirolesi iscritti alle elementari, medie e superiori, quest'anno quindi non cambierà nulla e il voto in condotta non farà media. "Un voto basso in condotta non è uno strumento utile a risolvere i problemi di comportamento. La bocciatura deve dipendere dal rendimento complessivo nelle diverse materie", ha spiegato il presidente della Provincia, Luis Durnwalder, critico con il ministro Gelmini.

Una posizione simile era già stata espressa ad agosto dal suo collega trentino, Lorenzo Dellai. "La scuola può essere autorevole basandosi sull'educazione, senza evocare per forza punizioni esemplari. E poi i metodi per punire i ragazzi più agitati ci sono già. Note sul registro e sospensioni", aveva dichiarato, anticipando la decisione della Provincia di Bolzano.

Nelle scuole altoatesine, del resto la disciplina non è un problema e negli ultimi anni non sono stati registrati episodi di bullismo degli di nota. "Viviamo in una realtà tranquilla rispetto al resto d'Italia - ha spiegato Durnwalder -. Questo è un altro motivo per il quale non abbiamo ritenuto necessario applicare una parte del decreto".

In relazione al maestro unico, in Alto Adige da subito hanno storto il naso, respingendo il decreto al mittente. "Abbiamo un'autonomia - ha dichiarato il governatore - che ci garantisce il trattamento giuridico ed economico degli insegnanti e quindi vogliamo continuare ad avere l'opzione dei team di maestri".