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Cane investito,risarcita la padrona

Giudice riconosce il danno esistenziale

Un automobilista è stato condannato dal giudice di pace di Ortona (Chieti) a risarcire il danno esistenziale della padrona del cane da lui investito e ucciso.

Rigettata anche la richiesta di risarcimento danni alla vettura. Secondo gli animalisti questa storica sentenza, la prima in tal senso, è importante "per la sanzione civile inflitta per la condotta dell'automobilista, che non ha prestato soccorso all'animale".

Argo, così si chiamava il pastore tedesco, perse la vita la notte del 24 febbraio del 2006. Il cane avrebbe attraversato improvvisamente la strada e l'auto lo investì scaraventandolo in un fossato. La carcassa fu trovata solo il giorno dopo.

L'automobilista è stato condannato soprattutto perché - scrive il giudice di pace nella sentenza provvisoriamente esecutiva - "non ha provato di aver fatto tutto il possibile per evitare il danno", cioè l'investimento dell'animale come previsto dal codice civile. Il giudice, infine, ha anche tenuto conto di come Argo fosse ormai diventato uno di famiglia, e del particolare legame che univa la figlia più piccola della padrona del cane e quest'ultimo.

Sentenza storica
Soddisfatte le associazioni animaliste per cui si i tratta di "una sentenza storica che vede, per la prima volta in Italia, riconosciuto il danno esistenziale conseguente la morte di un cane". La sentenza, inoltre, testimonia secondo il legale della proprietaria del cane l'attuale "evoluzione normativa e giurisprudenziale, caratterizzata da una sempre maggiore attenzione verso l'importanza della vita e delle sofferenze degli animali, e delle relazioni affettive che si creano con i loro proprietari, relazioni certamente meritevoli di tutela giuridica".