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Sesso tra bidella e 15enne

Belluno, lei 30 anni resta incinta

Fermata del tram galeotta per l'amore tra una bidella di 30 anni con tre figli e uno studente di 15.

La vicenda ha come teatro Belluno dove, nei tempi morti di attesa i due hanno cominciato a scambiare qualche battuta. E dalle parole sono passati ai fatti, fino alla nascita di una bambina. Ma la giovane età del Romeo bellunese e l'intervento della sua famiglia hanno condotto la sua Giulietta in tribunale.

La vicenda nasce tra A.M., 30 enne e madre di tre figli avuti da tre diversi partner, e il ragazzo 15enne, suo vicino di casa, e utente dello stesso autobus che li accompagnava a scuola ogni mattina. Fino a sfociare nella relazione carnale e al momento in cui, nel 2003, la donna si accorge di essere incinta. Ma, mentre lei vuole tenere la bambina, lui e i suoi genitori si oppongono.

Il ragazzo tronca la relazione. Mentre la mamma e il papà del minorenne, B.P. e D.E.E., cercano di convincere in tutti i modi la donna ad abortire. L'uomo - che ora risiede a Vittorio Veneto - si dice pronto a farsi carico personalmente delle spese per l'interruzione della gravidanza. Mentre la moglie, dapprima, fa presente all'aspirante mamma che, con la nascita di quel quarto figlio, potrebbe perdere l'affidamento degli altri tre. Poi, le dice chiaramente che l'alternativa all'aborto è una denuncia in questura. Ma invano. Anzi, la gestante, a sua volta controdenuncia la famiglia del ragazzo per le pressioni su di lei per indurla a sbarazzarsi del figlio.

Così scatta la querela della famiglia del ragazzo che rivela minacce dapprima la sua ex "fidanzatina" e poi allo stesso 15enne allo scopo di tenerlo legato a sé come amante. A.M., secondo la denuncia, accecata dalla gelosia, in telefonate roventi avrebbe intimato alla ragazzina di lasciare l'amico: "Se non lo fai - le avrebbe detto - vengo davanti a scuola e ti picchio". Poi, si sarebbe rivolta direttamente al ragazzo-padre, dicendogli che se si fosse sottratto ai rapporti sessuali con lei, avrebbe riferito a sua madre di essere stata messa incinta. E, infine, avrebbe aggiunto che se l'avesse visto in circolazione con la ragazzina che aveva, gli avrebbe "spaccato le ossa".

Intanto, tra il fuoco di azioni legali, la gravidanza viene portata a termine e nasce la bambina. Passano tre anni e viene fissata la prima udienza del processo a lunedì 10 luglio. Quel giorno A.M. si presenta assieme al suo legale Annamaria Coletti. Ma uno sciopero dell'Ordine degli avvocati fa slittare il procedimento. Per conoscere il finale della vicenda si dovrà attendere il 30 novembre.