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Scarpe troppo strette e attrezzature contro
i rischi nucleari, tutti gli sprechi del Viminale

Dopo la denuncia del "Corvo" e la conseguente apertura di unʼinchiesta gli sprechi del Viminale nel mirino della Corte dei conti che giudica inefficace la spesa per i braccialetti elettronici

Da video

Scarpe da donna troppo strette, inutilizzabili per le poliziotte a cui erano destinate. Costo: 600mila euro. Sono davvero tante le voci di spesa "curiose" che si trovano spulciando nei conti del Viminale. Sprechi e gestione opaca degli appalti su cui, dopo un esposto anonimo inviato al ministro Cancellieri, indaga la procura di Roma. 

Gli esempi sono molti, come i due milioni spesi ogni anno per attrezzature di prevenzione dai rischi di attacchi nucleari. Oppure i 500 milioni che serviranno per l'acquisto di nuovi braccialetti elettronici per i detenuti, anche se in 8 anni ne sono stati utilizzati 14 dei 400 disponibili.

Complessivamente le spese del ministero per appalti all'esterno ammontano a un miliardo di euro tra "investimenti per mezzi e infrastrutture tecnologiche di tutte le forze armate" e "acquisti di beni e servizi" destinati a polizia, carabinieri e guardia di finanza. Nella denuncia del "corvo" si evidenzia come l'assegnazione degli appalti privilegiasse sempre lo stesso ristretto gruppo di imprese. 

In questo quadro si collocano episodi eclatanti di spreco di denaro come quello, già denunciato da Striscia la Notiza, delle 12mila paia di scarpe per le poliziotte acquistate nel settembre del 2005 da un'azienda portoghese con sede in Romania. Seicentomila euro buttati, dato che i numeri non corrispondevano e dunque le scarpe non sono mai state utilizzate.  

Ma a mettere sotto la lente gli sprechi del Viminale c'è anche la Corte dei conti. Nel rapporto di fine settembre i giudici contabili, ad esempio, giudicano inefficace e antiecomica la scelta di rinnovare (peraltro senza nessuna gara) per sette anni il contratto a Telecom per la fornitura di nuovi costosissimi braccialetti elettronici per il controllo dei detenuti.

Un rilievo che si basa su una semplice evideza: dal 2003 al 2011 il ministero ha speso 81 milioni per 400 braccialetti, per poi utilizzarne soltanto 14. Perché ora, chiedono i Giudici contabili, ne servirebbeo 2.000? Clamoroso anche il caso dell'acquisto di pallottolle dalla dita Ceca Sellier&Bellot. Otto lotti di cartuce rivelatesi difettose, che hanno lasciato tutta la polizia italiana senza pallottole per gli addestramenti.

Da chiarire se sia poi stata portata a termine una rivalsa di danni nei confronti della ditta. Infine c'è tutto il capitolo dei fondi europei stanziati per rendere più sicuro il Meridione, aggiornandone le tecnologie di sicurezza. Milioni di fondi buttati, dato che la gran parte dei progetti non è mai neppure entrata in produzione.