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Ex leghista accusa:"Tangenti a Pdl e Carroccio"
"In Lombardia per affari si andava da Boni"

Dichiarazioni "scottanti" da alcuni indagati nellʼinchiesta che vede coinvolto il presidente del consiglio lombardo

Ansa

"I soldi per la politica dovevano essere destinati pro quota ai partiti che reggevano la giunta cassanese, Forza Italia e Lega Nord".

Lo ha detto Gilberto Leuci, uno degli indagati nell'inchiesta milanese a carico del leghista Davide Boni, nata da quella su un giro di tangenti a Cassano d'Adda. "Nel corso di un incontro - ha aggiunto -, l'a. d. della Serenissima Sgr mi disse che per fare affari in Lombardia era necessario passare da Boni".

Leuci è stato interrogato nei mesi scorsi dal pm milanese Paolo Filippini che coordina le indagini assieme all'aggiunto Alfredo Robledo. Il verbale del 9 novembre scorso è uno degli atti depositati al Tribunale del Riesame, davanti al quale hanno fatto ricorso l'imprenditore Luigi Zunino e l'ex capo della segreteria politica di Boni, Dario Ghezzi, contro i sequestri nelle perquisizioni dei giorni scorsi.

"Un milione e mezzo di tangenti"
"Posso dire che le operazioni che io ho montato a Cassano - ha spiegato Leuci al pm - sulle quali ho percepito denaro dagli imprenditori, denaro che ho girato a Michele Ugliola trattenendo la mia parte, sono circa dodici. Posso quantificare in circa un milione e mezzo di euro la somma che io ho ritirato dagli imprenditori per le predette operazioni". Leuci e l'architetto Ugliola, ritenuti i due collettori delle tangenti, trattenevano, secondo il racconto di Leuci, "generalmente tra un quarto e un terzo delle somme ricevute, valutando la quota trattenuta caso per caso". La quota "da destinare ai politici, di circa due terzi della somma percepita, era gestita completamente da Ugliola, il quale si occupava di recapitarla ai politici.

"Coperture politiche molto in alto"
Sono a conoscenza che i soldi per la politica dovevano essere destinati pro quota ai partiti che reggevano la giunta cassanese, in particolare Forza Italia e Lega Nord. Sicuramente la copertura politica - ha proseguito Leuci - che io e Michele Ugliola avevamo per poter richiedere con autorevolezza importi significativi di denaro agli imprenditori di Cassano erano di livello più alto rispetto a quello locale". L'indagato ha detto ancora: "Non so indicare un esponente politico preciso per quanto riguarda il partito Forza Italia, mentre posso indicare Boni e Ghezzi come i politici di livello più alto con cui aveva stretti rapporti Ugliola, da cui avevamo copertura".

Paoletti: "Mazzette per sostenere costi della politica"
Le presunte tangenti erano una sorta di "approvvigionamento" per "sostenere i costi della campagna elettorale" di Boni. Lo ha messo a verbale l'ex consigliere provinciale milanese della Lega, Marco Paoletti, interrogato nell'inchiesta che vede il presidente del Consiglio regionale, Davide Boni, accusato di corruzione. Paoletti ha raccontato che un altro esponente leghista, Dario Ghezzi, gli disse: "Tu pensa a portare i voti che il resto ce lo aspettiamo da Michele", ossia Ugliola, il presunto collettore delle mazzette.