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Rigopiano, i giudici dʼappello: "Lʼhotel andava evacuato, falle nella gestione dellʼemergenza"

"Con la nevicata abbondante in quel momento in corso, si sarebbe dovuta attivare la macchina dellʼemergenza attraverso la chiusura e pulizia delle strade e, soprattutto, lʼevacuazione dellʼhotel". È uno dei passaggi più importanti tra le 600 pagine di motivazioni della sentenza"depositata dalla Corte dʼAppello dellʼAquila sulla tragedia del resort di Rigopiano (Pescara).

L’hotel di lusso in quota fu distrutto da una valanga il 17 gennaio 2017 e sotto le sue macerie morirono 29 persone, con 11 scampate. 
Tre imputati che in primo grado erano stati assolti sono ora stati condannati in appello. Si tratta dell’ex prefetto di Pescara, Francesco Provolo, condannato a un anno e otto mesi per omissione di atti d’ufficio e falsità ideologica; dell’ex capo di gabinetto della Prefettura, Leonardo Bianco, che dovrà scontare una condanna di un anno e 4 mesi per falso; del tecnico del Comune di Farindola, Enrico Colangeli, per il quale la Corte ha deciso una pena di due anni e 8 mesi per omicidio colposo e lesioni plurime.
La sentenza ha confermato le condanne di primo grado per il sindaco di Farindola, Lacchetta, a 2 anni e 8 mesi, per i dirigenti della Provincia, Mauro Di Blasio e Paolo D’Incecco, a 3 anni e 4 mesi, per il tecnico Giuseppe Gatto a 5 mesi, per l’ex gestore del resort Bruno Di Tommaso a 5 mesi.
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