© Ufficio stampa | Angkor, Cambodia, 1993 - ph Kenro Izu
© Ufficio stampa | Angkor, Cambodia, 1993 - ph Kenro Izu
Dai templi di Angkor in Cambogia a Stonehenge, suggestivi spunti per la wish list dei prossimi viaggi
© Ufficio stampa | Angkor, Cambodia, 1993 - ph Kenro Izu
© Ufficio stampa | Angkor, Cambodia, 1993 - ph Kenro Izu
Ci sono luoghi al mondo intrisi di spiritualità: ecco un viaggio alla loro scoperta, seguendo il fil rouge delle immagini straordinariamente evocative del grande fotografo giapponese Kenro Izu. Un'ispirazione per la wish list dei prossimi viaggi.
I “LUOGHI DELL’ANIMA” IN MOSTRA - Le fotografie del maestro giapponese si possono ammirare in questo periodo nella bellissima rassegna “Kenro Izu - Luoghi dell’anima”, allestita fino al 31 agosto alla quattrocentesca Rocca di Lonato del Garda (Brescia), monumento nazionale, da cui si gode un incomparabile vista sul lago. La rassegna fa fare ai visitatori un viaggio nei luoghi sacri del mondo, dal Tibet all’Egitto, visti attraverso l’obiettivo e la profonda sensibilità del colto e raffinato fotografo giapponese, che per oltre trent’anni ha fotografando i più suggestivi luoghi sacri del mondo, dalla Scozia al Messico, dalla Cambogia all’India e all’Indonesia, dalla Siria al Tibet, dal Perù all’Isola di Pasqua. Curata da Filippo Maggia presenta 55 opere realizzate dal maestro giapponese appartenenti alle serie “Sacred Places 1& 2”, “Eternal Light”, “Bhutan Sacred Within”, “India Prayer Echoes”, “Angkor”, “Laos Charity” e “Fuzhou - Forgotten Land”, in un affascinante e coinvolgente percorso nella fotografia di viaggio, attraverso i luoghi dell’anima. Le fotografie sono raccolte nel catalogo della mostra edito da Silvana Editoriale e raccontano nel loro insieme un viaggio spirituale e introspettivo per immergersi e capire culture differenti ed entrare in sintonia con esse. Oltre che per i loro soggetti, le fotografie, realizzate in analogico con il banco ottico, colpiscono anche per la tecnica con cui Izu le stampa: stampe ai pigmenti e stampe al platino.
TA PROHM, ANGKOR, CAMBOGIA - Radici che abbracciano pietre millenarie: nell'immagine di Ta Prohm, Kenro Izu coglie il dialogo silenzioso tra natura e rovina, evocando quella sacralità sospesa e senza tempo che trasforma il tempio cambogiano in un luogo dell’anima. Ta Prohm è uno dei templi più affascinanti del complesso di Angkor, in Cambogia, celebre per l’atmosfera mistica che lo pervade e Patrimonio Mondiale dell’UNESCO dal 1992. Qui, le radici imponenti degli alberi di silk-cotton e di ficus si intrecciano e avvolgono le antiche pietre scolpite, creando un dialogo silenzioso tra natura e opera umana. Il tempio, costruito alla fine del XII secolo, sembra sospeso nel tempo: la vegetazione ha riconquistato gli spazi, fondendo il sacro e il selvaggio in un abbraccio visivo e simbolico. A Ta Prohm, ogni rovina racconta di un equilibrio fragile e magico tra la spiritualità del luogo e la forza della natura, rendendolo uno dei siti più enigmatici e fotografati di Angkor.
PREGHIERA AL TEMPIO D’ORO, AMRITSAR, INDIA - In un’atmosfera sospesa tra nebbie dorate e riflessi sull’acqua, la preghiera al Tempio d’Oro di Amritsar (in Punjab, nel nord dell'India) si trasforma, nell’obiettivo di Kenro Izu, in un gesto di silenziosa devozione collettiva. Il sacro si rifrange nelle architetture luminose e nei volti assorti, raccontando l’intima relazione tra spiritualità e quotidianità, in uno dei luoghi più emblematici dell’anima indiana. Il Tempio d’Oro, cuore pulsante della fede sikh, sorge al centro di un ampio bacino d’acqua sacra, avvolto da riflessi dorati e atmosfere rarefatte. Le sue cupole scintillanti, ornate di lamine d’oro, si specchiano nelle acque tranquille creando un paesaggio quasi irreale, sospeso tra cielo e terra. Al suo interno, il canto incessante delle preghiere e il viavai dei pellegrini raccontano un’intensa devozione collettiva, mentre l’architettura raffinata accoglie visitatrici e visitatori di ogni provenienza, invitandoli a vivere un’esperienza di profonda spiritualità e silenziosa contemplazione.
MANIKARNIKA GHAT, VARANASI, INDIA - Sulle rive sacre del Gange, tra i fumi delle pire e le ombre danzanti dei pellegrini, Manikarnika Ghat si rivela nello sguardo di Kenro Izu come un luogo dove la vita e la morte si intrecciano in un eterno abbraccio. Qui, la spiritualità indiana si manifesta nella ritualità millenaria delle cremazioni e nei silenzi carichi di preghiera che avvolgono ogni gesto. Le acque sacre scorrono indifferenti, mentre tra le pietre annerite dal fuoco e dal tempo si percepisce il respiro di un’umanità raccolta davanti all’ineffabile mistero del ciclo della vita. A Manikarnika, ogni frammento di luce e ombra racconta la dignità e la profondità di una fede che si rinnova di giorno in giorno, nel cuore più antico e vibrante di Varanasi, sulle rive del Gange una delle città più antiche del mondo e senza dubbio la più sacra per chi pratica l’induismo. Conosciuta anche come Benares, è un luogo di pellegrinaggio millenario dove la spiritualità permea ogni aspetto della vita quotidiana e dove il senso del sacro si fonde con quello della vita e della morte in un abbraccio indissolubile.
MONTE KAILASH, LA MONTAGNA SACRA, TIBET - Montagna sacra per induisti, buddhisti, jainisti e bonpo, il Monte Kailash si erge nel silenzio rarefatto dell’altopiano tibetano come un asse del mondo, luogo dove cielo e terra si toccano. Nello scatto di Kenro Izu la sua maestosità si riflette in un’atmosfera sospesa, fatta di luce cristallina e ombre profonde, dove l’infinito sembra respirare tra le vette innevate. Pellegrini da ogni angolo del pianeta compiono la kora, il rituale giro attorno alla montagna, sfiorando la spiritualità pura che avvolge ogni pietra e ogni sguardo. Qui, nell’immobilità del sacro, il Monte Kailash rivela il mistero di una presenza antica, custode di miti, di preghiere sussurrate e di un viaggio interiore senza tempo.
PIRAMIDE DELLE NICCHIE, EL TAJÍN, MESSICO - Tra le ombre profonde e le geometrie perfette della Piramide delle Nicchie, Kenro Izu cattura la magia silenziosa di El Tajín, antico cuore spirituale della cultura totonaca, in Messico. La Piramide delle Nicchie, situata nell'antica città di El Tajín in Messico, è uno dei monumenti più affascinanti e misteriosi della cultura totonaca. Le sue 365 nicchie disposte su sei terrazze formano un raffinato calendario architettonico che collega la struttura al ciclo del sole e delle stagioni. La luce, giocando tra le nicchie, crea un'atmosfera suggestiva che richiama antichi riti e la spiritualità del luogo, rendendo questo sito unico e ricco di significato storico.
STONEHENGE, AMESBURY, INGHILTERRA – Stonehenge, luogo dell’anima dove il tempo si arresta, invita i viaggiatori a sfiorare il mistero dell’origine, sospeso in un eterno equilibrio tra sacralità e natura selvaggia. Avvolto dalle nebbie e dalle leggende della campagna inglese, emerge come un enigmatico tempio di pietra, sospeso tra realtà e mistero. Le sue monumentali architravi e i massicci monoliti disposti a cerchio creano un paesaggio che invita chi osserva a interrogarsi sulle origini e sul significato di questo luogo ancestrale. Da millenni, Stonehenge è stato teatro di riti e celebrazioni, punto di incontro tra cielo e terra, dove il ciclo delle stagioni si riflette nel perfetto allineamento dei blocchi durante i solstizi. Il sito, dichiarato Patrimonio Mondiale dell’UNESCO, continua a esercitare un fascino magnetico sulle persone, che vi giungono spinte da una ricerca di connessione spirituale o dal desiderio di partecipare a un rito collettivo che si rinnova ogni anno. Il silenzio che avvolge la piana di Salisbury, interrotto solo dal vento e dal canto degli uccelli, sembra custodire i segreti di generazioni antiche, evocando la forza e la sacralità di un luogo senza tempo.
Per maggiori informazioni: www.fondazioneugodacomo.it