© Ufficio stampa | Agrigento: la Ferrovia dei Templi
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L’autunno da ammirare dal finestrino: gli scorci e i profumi più belli
di Nadia Baldi© Ufficio stampa | Agrigento: la Ferrovia dei Templi
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I colori caldi dell’autunno invogliano a mettersi in viaggio su treni e vecchi convogli ferroviari, che proprio in questo periodo sono attivi in corse speciali lungo itinerari immersi nel foliage e nelle prime imbiancate autunnali.
Nei pressi di Bolzano viaggia ancora come una volta il trenino del Renon, poche carrozze che si muovono su una ferrovia a scartamento ridotto (l’unica in Alto Adige) inaugurata nel 1907 fra i villaggi di Soprabolzano e Collalbo. Sembra di trovarsi in un libro di fiabe: il nostro viaggiatore sale comodamente dal centro di Bolzano in funivia fino alla stazione a monte, dove il trenino, con tutto il suo fascino della Belle Époque, parte fra i colori bronzei delle chiome degli alberi dell’altipiano. Si può scegliere di scendere ad una stazione intermedia e imboccare a piedi uno dei viottoli indicati, come ad esempio la Freudpromenade, così chiamata in onore del padre della psicanalisi Sigmund Freud, che amava passeggiare per questi boschi (informazioni su www.ritten.com e su www.bolzano-bozen.it/)
Il Trenino rosso del Bernina collega Tirano in provincia di Sondrio a St. Moritz in Svizzera. Sono tanti i viaggiatori italiani che con la scusa di fare una gita fuori porta salgono in carrozza per fare scatti meravigliosi dall’altissima ferrovia panoramica (raggiunge 2253 metri all’Ospizio Bernina) durante la stagione autunnale e sentirsi sospesi e liberi a due passi dai ghiacciai (www.bernina-express.com).
Ora che la stagione del tartufo si è aperta i vagoni sono carichi di passeggeri con l’acquolina in bocca verso le località delle mostre mercato al tubero prezioso. Fra Torino, Alba e Canelli, sulla Ferrovia delle Langhe, Roero e Monferrato: per tutto novembre sono numerosi gli appuntamenti organizzati con la Fondazione FS italiane con i treni del foliage sia per andare in cerca di tartufi (se non nel bosco, direttamente sulla tavola) sia per visitare e per assaggiare i vini nelle celebri cantine del Monferrato.
Da un piacere del palato all’altro: incantevole muoversi in Val d’Orcia e nelle Crete Senesi, nei paesaggi patrimonio dell’Unesco, fra Asciano in provincia di Siena e Monte Antico in provincia di Grosseto, per poco più di 50 chilometri sulla ferrovia della Val d’Orcia, risalente alla seconda metà del 1800. L’appuntamento con tartufo e vino è quello del 9 novembre, “Treno Natura: tutti a corte di sua maestà il tartufo”, da Siena per San Giovanni d'Asso, patria del tartufo bianco, in mostra-mercato nel Castello in quest’occasione. Il treno attraversa la Valle dell'Arbia, la Valle dell'Ombrone fino a raggiungere il Parco della Val d’Orcia, le zone del Brunello di Montalcino e le Crete Senesi, in paesaggi da cartolina fra querce e filari di cipressi, su ponti viadotti in pietra, fra calanchi dall’aspetto lunare e dolci colline segnate da filari di viti, e poi le caratteristiche dure crete sulle pendici settentrionali del Monte Amiata.
Fra Pistoia e Bologna il foliage è davvero scenografico: sulla ferrovia Porrettana, la Transappennina, si muovono regolarmente le corse regionali che attraversano l’Appennino Tosco-Emiliano lungo la valle del Reno e dell’Ombrone, fra i profumi di funghi e di castagne. La linea fu inaugurata nel 1864, dopo aver messo d’accordo 5 Stati (granducato di Toscana, ducati di Parma e Modena, Stato Pontificio e Impero Asburgico) e congiunse nord Italia e centro, ma soprattutto costituì una prima via di comunicazione tra Europa e sud Italia.
Andiamo in Abruzzo e Molise, da Sulmona a Carpinone, sulla ferrovia Transiberiana d’Italia o dei Parchi: tutti i fine settimana si viaggia su una locomotiva diesel con carrozze anni '30 "Centoporte", con carrozze anni '50 Corbellini e con bagagliaio. In particolare in occasione dei mercatini di Natale, il 29 Novembre, la corsa che parte da Sulmona e raggiunge Roccaraso (sede del mercatino) fa vivere l’atmosfera magica delle carrozze d’epoca che sfilano sul paesaggio solitamente già imbiancato delle montagne abruzzesi, passando per 1269m della stazione di Rivisondoli, una delle stazioni più alte della rete italiana dopo quella del Brennero.
L’Avellino – Rocchetta è la tratta della Ferrovia dell’Irpinia, su cui il viaggiatore si affaccia al finestrino (aperto come una volta) coi capelli al vento, mentre ammira scorci di paesaggio incontaminato, colline dei vigneti DOCG, poi il tratto fluviale fra i fiumi Sabato e Calore, i declivi verso il letto antico dell’Ofanto, le alture del Parco Regionale dei Monti Picentini. Ogni domenica l’esperienza di questo viaggio lento prevede delle soste nelle stazioni di passaggio per addentrarsi nelle vie dei borghi, scoprire antiche tradizioni e assaporare i prodotti tipici della terra autentica dell’Irpinia.
La Ferrovia dei Templi, in Sicilia, è una piccola parte della ferrovia realizzata poco dopo l’unità d’Italia; oggi la Agrigento – Porto Empedocle rappresenta un’esperienza culturale ineguagliabile che riempie gli occhi di bellezza. Si accede in modo esclusivo alla Valle dei templi, paesaggio unico al mondo, Patrimonio Mondiale dell’Umanità dall’UNESCO da 28 anni e tutelato dal 2000 dal Parco Archeologico e Paesaggistico della Valle dei Templi. La linea scende da Agrigento – capitale italiana della cultura nel 2025 - verso il mare di Porto Empedocle, e in questi 10 chilometri circa si muove fra antichi viadotti e vecchie gallerie, sostando proprio di fronte al Tempio di Vulcano, e da dove si apre la vista sulla valle e sul Giardino della Kolymbetra. Dal 9 novembre fino a dicembre si avranno appuntamenti dedicati ad Agrigento Capitale della Cultura: sulle storiche vetture “Terrazzini” degli anni ’30, ci saranno gli attori della compagnia del regista agrigentino Marco Savatteri, che si esibiranno in piece teatrali su 10 treni in 5 giornate. Le informazioni sulle ferrovie storiche di FS si trovano su www.fondazionefs.it
In Sicilia non può mancare di arrampicarsi sul gigante vivo, “A Muntagna”, come dicono i locali, ovverosia l’Etna: i circa cento chilometri della Circumetnea fra Paternò e Riposto regalano scorci spettacolari in un’area patrimonio Unesco che va dal mare davanti a Taormina ai vigneti delle pendici dell’Etna, fino agli scenari solitari delle rocce laviche nere. La littorina, che ha appena compiuto 130 anni - venne inaugurata il 25 settembre 1895 – sfiora i mille metri alla stazione di Rocca Calanna, passando per borghi pittoreschi come Bronte, Paternò, Adrano, che poi si rivelano ottime fermate enogastronomiche (info su www.circumetnea.it)