L'isola dovrà importare più zucchero di quanto ne produca per soddisfare il minimo di domanda interna. Il governo cubano potrebbe trovarsi in difficoltà a processare abbastanza zucchero per produrre il rum e i tanti amati mojito o daiquiri
Habana Vieja, Cuba © Istockphoto
Per la prima volta dal XIX secolo, la produzione annua di zucchero a Cuba scenderà sotto le 200mila tonnellate metriche, segnando un minimo storico. Le motivazioni sono molteplici, tra cui: scarsità di materie prime fondamentali, fallimenti industriali, deficit di carburante e cattiva gestione. A tutto ciò si va ad aggiungere l’imminente carenza delle piogge con l’arrivo dell’estate, fattore che non aiuterà le previsioni fatte dall'azienda statale AZCUBA. Quest'ultima, infatti, aveva pianificato di raggiungere una produzione di 265mila tonnellate metriche nel 2025.
Un tempo l’isola più grande dei Caraibi era il maggiore esportatore mondiale di zucchero grezzo: nel 1989 il paese arrivo a produrne 8 milioni di tonnellate. Il declino dell’industria saccarifera cubana incominciò con il collasso dell'Unione Sovietica, suo principale supporter economico e finanziario durante la Guerra Fredda. Anche confrontando la produzione prevista nel 2025 con dati più recenti, è evidente la sua parabola discendente. Nel 2019 Cuba ha prodotto 1.3 milioni tonnellate di zucchero, mentre nel 2023 la cifra è stata di 350 mila.
Oltre alle problematiche interne del paese, a incidere negativamente sulla produzione sono state anche fattori imprevisti come il Covid-19. Un ruolo sul crollo della produzione di zucchero l’hanno giocato sicuramente anche le sanzioni statunitensi. Quest’ultime, pur alleggerite nel tempo, sono state messe in atto a partire dal 1960 in risposta alla rivoluzione cubana.
La forte diminuzione della produzione di zucchero sta mettendo a rischio una delle industrie più importanti di Cuba: quella del rum. Secondo dati ufficiali, la produzione di alcol etilico al 96% - un ingrediente fondamentale per creare il rum autentico - è calata del 70%, passando da 573mila ettolitri nel 2019 a solo 174mila nel 2024.