Il bilancio 2024 della Camera dei deputati chiude con un avanzo di 45 milioni ma il capitolo ristorazione registra uscite in forte crescita: 3 milioni di euro in un anno
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Il bilancio della Camera chiude con un avanzo di oltre 45 milioni di euro grazie a una politica nel complesso "oculata", ma alcune voci di spesa risultano in forte aumento. Come quella della buvette. Dove, se i parlamentari non pagano più da tempo i prezzi stracciati di una volta, le uscite sono comunque in forte crescita: nell'ultimo bilancio il costo del bar del Transatlantico è risultato infatti pari a 3 milioni di euro, cioè il 30% in più nel giro di dodici mesi. Tutti soldi a carico dei contribuenti. Insomma, se anche ai deputati non vengono più serviti piatti a base di pesce in cambio di qualche euro, il conto da pagare per le casse pubbliche è in forte aumento.
La segnalazione arriva dal quotidiano "Il Messaggero", che lo ha scoperto esaminando proprio il bilancio consuntivo 2024 della Camera dei deputati, approvato all'ufficio di presidenza di martedì e trasmesso venerdì in assemblea. Un bilancio che, scrivono i questori Paolo Trancassini, Alessandro Manuel Benvenuto e Filippo Scerra, chiude on un avanzo di 45,3 milioni di euro. Sembra dunque che i deputati siano stati nel complesso oculati nelle loro spese. L'avanzo arriva a 52,1 milioni dopo che è stato cancellato un residuo passivo da 6,9 milioni iscritto in precedenza a bilancio. Ci sono d'altra parte 37,7 milioni di entrate in più rispetto al previsto e 14,9 milioni di spese in meno.
Peccato che ci sia però quella voce che pesa molto di più rispetto all'anno scorso: la ristorazione. Nel consuntivo 2023 erano stati messi a bilancio 2.360.000 euro, diventati 3.062.000 nel 2024: 702mila euro in più. Andando nel dettaglio, per i "servizi" relativi alla ristorazione (buvette, ristorante e mensa) si prevedeva 1.375.000 euro, che sono aumentati di 462mila. Ci sono poi i 75mila euro di "servizi di supporto alla ristorazione" con un altro milione e 150mila euro per l'acquisto delle "derrate alimentari". Solo per questa voce sono serviti 325mila euro in più: forse per la scelta di privilegiare i prodotti a chilometro zero e la dieta mediterranea, di qualità più alta ma anche più cari.
Eppure, l'addio alle società esterne, deciso nel 2024, avrebbe dovuto avere come conseguenza prezzi più contenuti, visto che è stata costituita una società interna, la Cd servizi, che si occupa di buvette, di parcheggi, pulizie e facchinaggio: si stimavano risparmi di un milione e mezzo l'anno. E invece finora i costi aumentano.
Risulta in crescita anche la spesa per il personale: i dipendenti costano 207 milioni l'anno (un quinto delle uscite complessive), ma ad aumentare sono le spese per "altro personale", da 33 a 45 milioni di euro: crescita dovuta forse proprio alla decisione di usare dipendenti interni e non più società esterne. Dimezzate invece le uscite per i collaboratori parlamentari: dai 15 milioni del 2023 agli 8 del 2024.
Restano pesanti le uscite per i vitalizi agli ex parlamentari e relativa reversibilità. Erano stati aboliti nel 2012, ma valgono 89,8 milioni l'anno, facendo così salire a 148 milioni il costo totale per le pensioni degli ex deputati.
Ci sono poi altre voci che aumentano: 230mila euro in più le spese per trasporti aerei, ferroviari e marittimi (siamo a 9,8 milioni) e spese per il funzionamento delle commissioni, che passano da 2,8 a 3,8 milioni. In parte si tratta delle attività delle commissioni d'inchiesta, costate 490mila euro nel 2023 e oltre un milioni l'anno dopo.