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Amauri, ora tutti lo desiderano

A contenderselo Italia e Brasile

Dopo le ultime straordinarie prestazioni con il Palermo, Carvalho de Oliveira Amauri è conteso da Italia e Brasile.

L'attaccante rosanero, infatti, sta per prendere la cittadinanza nostrana, come Camoranesi, ma la maglia azzurra è in dubbio perchè il Ct della Selecao Dunga sta per chiamarlo. E pensare che qualche anno fa faticava a trovare spazio in diverse squadre e lo si riteneva 'legnoso e inconcludente'.

Tre stagioni al Chievo Verona lo hanno fatto emergere dall'anonimato e oggi Carvalho de Oliveira Amauri è diventato l'oggetto dei desideri delle due nazionali più vincenti nel mondo: Brasile e Italia. Al 26enne di Carapiquiba sono bastati 23 gol in serie A (più 4 in B con la maglia del Messina) per far innamorare due paesi e ora è bagarre per assicurarsene le prestazioni.
Ma l'esplosione è con la maglia del Palermo: 5 gol in 9 partite che hanno trascinato i rosanero in vetta alla classifica. Il suo arrivo in Italia non è stato dei più agevoli, una meteora come tante ne sbarcano nel nostro campionato - in Italia lo portò il Parma -, dall'esordio a Napoli per poi passare a Piacenza e Messina (con una parentesi ad Empoli senza mai vedere il campo), con tanti allenatori che non si fidavano a dargli spazio perché lo consideravano "legnoso e inconcludente". Ma ora è il momento della rivincita.

A giorni il brasiliano prenderà la cittadinanza italiana, elemento chiave per poter essere convocato nell'Italia di Donadoni come all'epoca Trapattoni fece con Camoranesi. Ma sulle tracce di Amauri c'è anche il ct della Selecao Dunga che non ha nessuna intenzione di lasciarselo scappare. Del resto i regolamenti Fifa parlano chiaro: un oriundo può scegliere il paese con cui giocare, ma una volta disputato anche un solo secondo con una maglia non potrà mai più cambiare casacca.
Donadoni ha già lanciato un segnale: "Se i regolamenti lo permettono non ho nulla in contrario a utilizzare un grande giocatore. A Firenze c'era Buso - il collaboratore di Donadoni - che mi ha chiamato per raccontarmi l'assist, i due gol e tutte le giocate. Mi ha confermato che si tratta di un giocatore da non perdere di vista. Ripeto: lo ritengo sotto osservazione". Ma il tempo corre veloce, anche perché lo stesso giocatore ha candidamente ammesso che alla maglia azzurra preferirebbe quella verdeoro. Una cosa è certa: in nazionale Amauri ci andrà, come diceva il suo tecnico Pillon: "Sei grande e un giorno giocherai in Nazionale". Adesso resta da stabilire con quali colori.