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F1: Renault non vuole rischiare

In Brasile motore più lento, ma sicuro

Fernando Alonso ha le mani sul mondiale e la Renault non vuole correre rischi.

Così, per il Gp del Brasile, la casa francese sta pensando di utilizzare un propulsore meno potente, ma affidabile. "Decideremo in settimana - spiega il pilota -, ma sceglieremo il motore più sicuro". Intanto la Ferrari si affida alla cabala: l'ultima rottura prima di Suzuka risale al 2000, anno del primo mondiale di Schumi con la Rossa.

Suzuka ha dato il match point più semplice da concretizzare al campione del mondo: basterà un ottavo posto in Brasile per avere la certezza matematica di conquistare il suo secondo titolo piloti consecutivo. Non stupisce dunque l'appello alla prudenza di Alonso, recepito in pieno da Flavio Briatore. L'armonia tra i due, messa a dura prova dalla rimonta del "Calzolaio" in rosso e dalle accuse dello spagnolo in procinto di passare alla McLaren, sembra essere tornata. O forse, con un obiettivo così prestigioso nel mirino, ogni dissapore può e deve essere messo da parte in nome della ragion di stato. Primo, non mandare in fumo il motore e con lui il mondiale. Briatore lo sa e lo scenario più probabile, dipinto da "Marca", è appunto quello di una Renault meno performante, ma votata all'affidabilità. Un propulsore "vecchio", già ampiamente testato e a prova di rottura per regalare ad Alonso il titolo e, soprattutto, arricchire il palmares della casa francese.

La Ferrari, dal canto suo, nonostante le parole di Schumacher ("dovrei vincere e Fernando non dovrebbe finire la gara, non mi piace augurarmi una cosa del genere", ndr), per bocca del presidente Montezemolo, crede ancora nel miracolo e che "questo mondiale finirà all'ultimo metro dell'ultimo Gp". A dar man forte alle residue speranze della scuderia di Maranello, arriva un dato storico che può scatenare i più scaramantici. Nel 2000, Schumi conquistò il primo titolo piloti con la Rossa e, proprio quell'anno, si verificò l'ultima "fiammata" di un motore Ferrari. Sperare, senza accanirsi in macumbe e riti woodoo, non costa nulla e non è reato. Anche Kaiser Schumi, sotto sotto, la pensa così.