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Venezia 2025, Sorrentino: "Per 'La grazia' mi sono ispirato ad un gesto di Mattarella"

Il regista napoletano ha parlato in conferenza stampa del suo film con Toni Servillo e Anna Ferzetti

27 Ago 2025 - 19:29
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Al Lido di Venezia Paolo Sorrentino parla con la stampa di 'La grazia', film d'apertura e in concorso per l'Italia di questa 82/ma edizione della Mostra Internazionale d'Arte Cinematografica di Venezia che stamani, alla proiezione stampa, ha ricevuto molti applausi. "L'ispirazione", ha detto il regista napoletano viene dal decalogo di Kieslowski e da "uno spunto di cronaca, ovvero il fatto che il presidente della Repubblica Sergio Mattarella aveva appunto concesso la grazia ad uomo che aveva ucciso la moglie malata d'Alzheimer. Il fatto che un presidente della Repubblica abbia avuto questo atteggiamento nei confronti della vita e di tutta una serie di valori che la politica dovrebbe sempre incarnare mi ha davvero colpito. Perché la politica dovrebbe sempre frequentare il dubbio".

Un film sull’amore

  E sull'esercizio del dubbio Sorrentino, che con "La grazia" torna con un film politico e attuale si è soffermato molto durante la conferenza stampa aggiungendo: "E' un film sull'amore. L'amore non solo immediato che riguarda la storia, ma anche l'amore in senso più ampio per moglie per figlia e anche per le istituzioni, per il diritto e anche l'amore su un modo di fare politica che è sempre purtroppo più inattuale che era legato all'esercizio del dubbio e della responsabilità".

La trama

  Di scena, nel film in sala dal 15 gennaio 2026 con PiperFilm, Mariano De Santis (Toni Servillo) immaginario Presidente della Repubblica vedovo, cattolico che vive al Quirinale con la figlia, Dorotea (Anna Ferzetti) giurista come lui. Inevitabilmente si pensa all'attuale presidente della Repubblica Sergio Mattarella. Il presidente di Sorrentino è ormai a fine mandato e deve decidere su due delicate richieste di grazia, entrambe legati all'eutanasia. Dentro il suo cuore c'è però sempre il grande amore per la moglie scomparsa otto anni prima a cui si lega un ulteriore dubbio che non gli dà pace.

Venezia 2025, Paolo Sorrentino arriva al Lido per presentare "La grazia"

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L'esercizio del dubbio

 E ancora sul dubbio dice il regista premio Oscar: "L'esercizio del dubbio è una delle qualità poco frequentate in politica. La degenerazione del dubbio nella prima Repubblica si chiamava immobilismo, ma su temi come concedere una grazia a un omicida o firmare una legge sull'eutanasia l'esercizio del dubbio dovrebbe essere una conditio sine qua non. Oggi", ha detto Sorrentino : "si assiste troppo spesso a uomini di potere che esercitano delle certezze. Solo che una volta quelle certezze erano supportate da ideologie mentre oggi sono più che altro strampalate".

Eutanasia

  Mentre sull'eutanasia, uno dei temi centrali del film in quanto al presidente De Santis, uomo corretto e credente, viene chiesto di firmare una legge che finalmente la regolamenti nel nostro Paese, sottolinea Sorrentino: "Il gancio narrativo, l'eutanasia, è sicuramente un dilemma morale e questo tema acuisce questo dilemma. È un argomento in cui la scelta è davvero difficile, sfumata. Una scelta non solo tra bene e male e va detto che, da spettatore, ho sempre detestato i film che vogliono stabilire dove stia l'uno e l'altro".

Le parole degli attori

 Servillo al settimo film con Paolo Sorrentino ci tiene a dire che non si è ispirato a nessuno dei presidenti del passato o del presente, ma quello che lo ha colpito di più in questa nuova esperienza con Sorrentino è stata "la sua grande capacità di rilanciare, di fare qualcosa di totalmente diverso rispetto a quello che lo ha preceduto".

Mentre Anna Ferzetti parla invece:"di un bellissimo viaggio fatto insieme. Certo - ha aggiunto - mi ha aiutato il rapporto molto particolare che ho avuto con mio padre e che ha influito molto anche nella scelte del mio mestiere. E questo ha fatto uscire anche delle cose mie che non mi aspettavo". 

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